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«Berlusconi lavorerà con i nostri anziani. Ma non chiamatelo volontario»

Parla Paolo Pigni, il direttore generale dell'Istituto Sacra Famiglia Onlus la Fondazione cui Silvio Berlusconi è stato affidato in prova dal Tribunale di Milano per svolgere i servizi sociali

di Lorenzo Alvaro

Come ha ricordato in un articolo pubblicato ieri su Vita.it a firma di Gabriella Meroni la Fondazione nasce a Cesano Boscone nel 1896 con il nome Ospizio Sacra Famiglia, quando il parroco del paese, Don Domenico Pogliani, del quale è in corso la causa di beatificazione, accoglie in casa sua cinque bisognosi della campagna milanese.

Oltre un secolo dopo sarà anche il posto dove Silvio Berlusconi svolgerà i servizi sociali cui è stato affidato dai giudici. Cosa farà l'ex premier? Che mansioni sarà chiamato a svolgere e com'è arrivato a Cesano Boscone? Ce lo spiega Paolo Pigni, direttore generale dell'Istituto.   

Avete confermato, con un comunicato, che Silvio Berlusconi verrà da voi a scontare i servizi sociali. È ufficiale?
Abbiamo solo confermato di aver dato la disponibilità all'Uepe per questo inserimento. Ma nello specifico la notizia ufficiale ci è venuta dai giornalisti. Non ho ancora in mano un decreto

La decisione è avvenuta su vostra richiesta o casualmente?
Noi ci siamo solo resi disponibili, tramite Caritas, ad una richiesta delle Istituzioni. Innanzitutto per senso del dovere

Sui giornali si è parlato di un impegno, per Berlusconi, relativo agli anziani non autosufficienti. Ce lo conferma?
Confermo che la nostra disponibilità è stata data in quell'ambito. Per la disabilità grave, l'altro ambito in cui siamo impegnati, ci vogliono caratteristiche diverse, anche anagrafiche, si tratta di un impegno molto più gravoso 

Ci può già anticipare in che tipo di mansioni l'ex premier sarà impegnato?
No, perché il progetto andrà definito nel dettaglio con i soggetti coinvolti. Si tratta comunque di attività di tipo assistenziale. È un affiancamento, quindi non ci saranno mansioni tipiche degli operatori sanitari. Per essere chiari si tratterà di attività di compagnia, intrattenimento o assistenza ai pasti. Quello, in buona sostanza, che fanno più o meno i nostri 600 volontari che sono qui nell'arco di un anno. 

Molte testate hanno anche parlato del “volontario Silvio”. Ma si può parlare di volontariato nel caso di Berlusconi?
Io credo tecnicamente di no. Non sono esperto di procedura penale, ma lui viene ammesso al regime alternativo dell'affidamento ai servizi sociali attraverso una richiesta per svolgere un'attività presso una struttura di questo tipo. Il volontario invece decide autonomamente che cosa fare. L'unico similitudine sta, a mio avviso, nell'attività che andrà svolgere

Siete certi di riuscire a gestire un tornado come il Cavaliere?
Siamo molto speranzosi e fiduciosi perché conosciamo la potenza relazionale e la bellezza che c'è nelle nostre strutture e sappiamo che questa può essere importante per tutti. Io sono qui da poco più di due anni e ho fatto un esperienza umana incredibile. Siamo positivi. 

Avete già pensato a come gestire la stampa e i curiosi?
Ci siamo dati delle regole minime e abbiamo dato delle indicazioni agli operatori. Diciamo che la nostra struttura è abbastanza ampia e strutturata con ingressi presidiati e ci facilita il tutto

C'è qualcosa che vuole sottolineare? 
Deve essere chiaro come noi abbiamo aderito serenamente ad una istanza delle istituzioni. Non diamo alcun giudizio, naturalmente, sull'operato dei giudici e siamo sicuri di riuscire a tutelare nel migliore dei modi tutte le parti in causa, soprattutto i nostri ospiti. 


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