Welfare & Lavoro

Majorino: Milano è al limite. Non abbiamo più posti

L'assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute della città spiega il funzionamento dell'accoglienza. Ma la capacità di Milano di far fronte alla situazione è al limite. «Chiediamo al Governo di munire queste persone di permessi per muoversi liberamente all'interno dell'Unione»

di Redazione

Come puntalmente riportato da Vita.it nei giorni scorsi (con due articoli di Antonietta Nembri – qui e qui e la critica di Marco Dotti qui) continua il flusso di profughi che dalle coste siciliane arrivano a Milano. Un'emergenza che il Comune deve fronteggiare da ottobre. A dirigere le operazioni l'assessore Pierfrancesco Majorino che sottolinea come «sono 7mila i profughi siriani che abbiamo accolto». Ma la pressione continua a crescere perchè dai primi di maggio gli arrivi hanno cominciato ad avere cadenza quotidiana e numeri sempre maggiori. «Sono arrivate 480 persone nella notte tra il 3 e 4 maggio, e il giorno dopo in Centrale c’erano altre 300 persone. Da lì è stata un'escalation».

Assessore qual è la situazione aggiornata?
In questo momento Milano ha in accoglienza sul proprio territorio circa 7mila profughi. Tutti provenienti dalle coste siciliane. Di cui il 25% sono donne e bambini

Sono profughi non rifugiati?
Sono stati solo 8 i richiedenti asilo. Questo perché in realtà per la stragrande maggioranza di loro l'Italia è solo il ponte per raggiungere altri Paesi. Le destinazioni principali sono Francia e Germania

Ad aiutarvi nell'emergenza c'è il Terzo Settore…
Si l'operazione, coordinata dal Comune, è attova dal 18 ottobre a oggi e vede in prima linea alcune associazioni della città. In particolare Fondazione Progetto Arca, Farsi Prossimo, Casa della Carità e Caritas Ambrosiana. All'arrivo c'è una pre-accoglienza in stazione Centrale che è in capo a operatori del Comune. Poi attraverso i mezzi Atm li smistiamo sui centri attivi sul territorio. In particolare quelli di via Aldini, via Toscana e via Fratelli Zoia del Comune, e Lampugnano della Diocesi. La gestione degli spazi è in carico alle associazioni. Con ruolo assistenziale partecipano anche Protezione Civile, Croce Rossa
Mentre i giovani mussulmani ci aiutano per la mediaizone culturale

In questi giorni lei ha più volte sottolineato che Milano non ha più spazio disponibile. È così?
Il limite di posti a disposizione in realtà lo abbiamo superato ampiamente già l'8 e il 9 ottobre. Sono esauriti gli spazi…

E se dovessero arrivare altre persone cosa farete?
Li accoglieremo come potremo. Temo che dovremo allestire una situazione temporanea in Stazione Centrale. Ma non è pensabile. Ma tenete anche presente che anche le associazioni non hanno posti illimitati. Don Colmegna ha fatto sapere, ad esempio, che fra due o tre giorni si fermerà. E lo capisco

Che costi ha per il Comune questo sforzo?
Nessuno, A pagare è lo Stato. Il problema però non è economico…

E di che natura è?
Il problema è politico. Non si può pensare che ci sia solo Milano in Italia a far fronte all'accoglienza di queste persone. E non si può accettare che il ministro dell'Interno Alfano si lavi le mani della situazione. Un Governo deve governare questi flussi. Milano è al limite, si trovino altre destinazioni. Senza contare che questa indeterminatezza e la mancanza di documenti e permessi mette queste persone in mano all'illegalità e alla criminalità. Noi chiediamo ad Alfano un documento che gli permetta di muoversi liberamente nell'Unione per raggiungere le destinazioni che hanno scelto.

Il Papa aveva chiesto che le Chiese del territorio si mettessero a disposizione per aiutare nell'accoglienza. Avete parlato con la diocesi?
La Caritas Ambrosiana ci sta già dando una grande mano. Quando dico che abbiamo esaurito i posti lo dico seriamente
 


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