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Chi ha paura di fare testamento (solidale)?

Mentre otto inglesi su dieci e la metà degli americani fa testamento in vita, da noi solo l'8% della popolazione pensa al "dopo" quando ancora sta bene. Eppure il lascito a favore di un'organizzazione non profit è un potente strumento per essere solidali, e non danneggia gli eredi. Ora una campagna, una mostra e una guida pratica provano a spiegarlo agli italiani

di Gabriella Meroni

Cresce il numero degli italiani (10/15% in 10 anni) che inseriscono il lascito solidale nelle loro ultime volontà. A donare sono soprattutto donne, oltre il 60% del totale. Nella metà dei casi, il valore del lascito è sotto i 20 mila euro.
Lo rivela un sondaggio effettuato da Testamento Solidale, il Comitato promosso da 6 grandi organizzazioni – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro e Save the Children, che oggi si amplia accogliendo anche le adesioni di Amref, Università Campus Bio-Medico di Roma e Operation Smile Italia – in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato su un campione di ben 700 notai (pari al 14% della categoria). I dati della ricerca sono stati presentati in occasione dell’evento “Italiani brava gente, storie di generosità tra passato e presente”, una mostra che racconta i testamenti di personaggi storici e i lasciti di persone comuni dei nostri giorni che hanno aiutato a costruire o mantenere in vita idee e luoghi, sostegni concreti che danno speranza.
La crescita dei lasciti negli ultimi 10 anni è una buona notizia, che segnala come anche in Italia si stia lentamente affermando la cultura del lascito solidale tra le persone più sensibili, nonostante il forte ritardo rispetto all’Europa.
Nel nostro paese, infatti secondo l’indagine GFK Eurisko-Testamento Solidale, gli over 55 hanno una bassa propensione al testamento (15,8%), di gran lunga inferiore ad esempio alla Gran Bretagna dove si attesta intorno all’80% e agli USA con il 50%. Soltanto l’8% degli italiani over 55 ha fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% è incerto.
Colmare il “gap” di conoscenza intorno al lascito e superare le barriere psicologiche e culturali sul testamento è l’obiettivo con cui il Network ha lanciato la prima campagna di informazione e sensibilizzazione nel 2013. Oggi le 6 organizzazioni promotrici rinnovano il loro impegno rafforzando il Network insieme a 3 nuove associazioni e con la sfida della seconda campagna congiunta con i notai italiani: parlare di lascito solidale in modo positivo, raccontando storie vere di persone, famose e comuni, del passato e del presente, che hanno contribuito e contribuiscono a cambiare la storia del Paese.
Per diffondere la cultura dei testamenti solidali e rispondere a quanti ancora non sanno a chi rivolgersi le organizzazioni promotrici hanno creato un sito www.testamentosolidale.org e l’omonima guida. Due strumenti che offrono una esaustiva panoramica sul tema del lascito, dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere destinata ad un lascito solidale (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli d’investimento). “Fare un lascito solidale significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Il lascito è un atto non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento e senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri familiari” dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Network Testamento Solidale e Segretario Generale Lega del Filo d’oro.  
Se per il 63% dei notai il numero dei lasciti è restato invariato, secondo il 22,5% dei notai (1 su 5 degli intervistati) negli ultimi 10 anni si registra un aumento delle donazioni. Per l’80% di questi ultimi la propensione a donare è cresciuta del 10% dal 2004 a oggi, ma secondo il 15% l’aumento ha raggiunto anche un più 15% rispetto al passato. Sono le donne a fare la differenza in Italia: tra coloro che hanno predisposto un lascito con il loro testamento due su tre sono donne, il 63,8% dei casi. 
La metà delle donazioni effettuate attraverso lasciti è sotto i 20mila euro, il 25% ammonta a una cifra compresa tra i 20mila e i 50mila euro. Il 18,1% di quanto viene destinato ha un valore economico importante che va dai 50mila ai 100mila euro, e una piccola fetta pari al 8,5% dei lasciti effettuati va oltre i 100mila euro. Solo una ristretta cerchia dona cifre davvero eccezionali, attraverso cessioni di beni immobili o patrimoni rilevanti. “Gli italiani, ci conferma anche il sondaggio, nella grande maggioranza dei casi scelgono di dare il proprio contributo con somme contenute. Un gesto semplice, un atto di amore alla portata di tutti e che non lede i diritti dei propri cari. I lasciti, anche i più piccoli, fanno la differenza nel lavoro quotidiano delle organizzazioni e oggi una fetta crescente di italiani inizia a discuterne concretamente e vuole saperne di più” prosegue Rossano Bartoli, portavoce del Network Testamento Solidale. 
‘Quali sono i diritti dei propri familiari?’ infatti è la domanda più frequente a cui sono sottoposti i notai, oltre il 50% dei casi. Nel 21,4% delle volte è richiesta la verifica di chi può essere il beneficiario del lascito, nel 16,7% quali sono i beni che si possono includere e per il 9,5% se si può disporre testamento solo di parte dei beni che vanno in eredità. 


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