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Appalti delle chiese, cinque arresti all’Aquila

Corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti: nei guai Marchetti (ex braccio destro di Bertolaso), imprenditori e una funzionaria del ministero dei beni culturali

di Redazione

L’ex vicecommissario per la ricostruzione dei beni culturali, Luciano Marchetti, gia braccio destro di Guido Bertolaso, la funzionaria del Mibac, Alessandra Mancinelli e due imprenditori sono stati arrestati per un presunto giro di mazzette per accaparrarsi l’appetitosa torta degli appalti per la ricostruzione delle chiese dopo il sisma.

Le accuse sono pesantissime e vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, oltre a una serie di falsi fino alle false fatturazioni. Perquisito l’ufficio del direttore regionale Beni culturali Fabrizio Magani, che ora è indagato. Le richieste della Procura, al termine di una laboriosa indagine di Squadra Mobile e Finanza, sono state accolte dal giudice Giuseppe Romano Gargarella il quale ha disposto il carcere per la Mancinelli e per l’imprenditore Nunzio Massimo Vinci, mentre Marchetti e l’imprenditore Patrizio Cricchi sono ai domiciliari. A entrambi è stato applicato il braccialetto elettronico.

Questo filone di indagine, che ne segue altri sempre sullo stesso tema, è solo all’inizio e ieri ci sono state quasi una trentina di perquisizioni domiciliari in tutta la regione, soprattutto nelle province di Pescara e Chieti, oltre che negli studi di alcuni professionisti a Roma e Bologna. Ieri polizia e finanza hanno fatto un lungo blitz anche nella direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici (Mibac), a Villa Gioia,all’Aquila, da dove hanno prelevato una corposa documentazione. Contestualmente sono stati consegnati 12 avvisi di garanzia. Gli altri indagati sono Carlo Cricchi, 71 anni, nato e residente ad Antrodoco (Rieti), Giuseppe Di Girolamo, 60 anni, nato a Rapino (Chieti) e residente a Chieti, Antonio Ciucci, 45 anni, nato e residente a Roma, Cristiano Incontro, 35 anni, nato a Lentini, e domiciliato all’Aquila, Vincenzo Altorio, 59 anni, nato in Canada e residente ad Avezzano, Francesco Girasante, 65 anni, nato e residente a Pescara, Carmine Falasca, 67 anni, nato a Chieti e residente a Pescara, Mario Proietti, 42 anni, nato e residente a Viterbo, Carlo Lufrano, 47 anni, nato e residente a Chieti, Marco Calderoni, 40 anni, nato e residente a Roma, Fausto Anzellotti, 64 anni, residente a Roma, Ilona Busova, 45 anni, nata nella Repubblica Ceca e residente a Chieti.

 L’intenzione degli indagati, con Marchetti e la Mancinelli, funzionaria del Mibac (da ieri sospesa), in cabina di regìa, era di appaltare i lavori per la ristrutturazione della chiesa di Santa Maria Paganica agli imprenditori arrestati, in cambio dell’1% del valore dell’opera, ovvero 190mila euro a fronte di lavori per 19 milioni. Questo, ovviamente, violando il codice degli appalti. Di lì l’anticipo di una mazzetta da 10mila euro, pagata in un locale di Carsoli, consegnata a Marchetti da Vinci. Contestati a Vinci, Cricchi e Ciucci dei falsi sempre finalizzati all’assegnazione di quell’appalto. Marchetti e altri sei sono indagati per turbativa d’asta: nell’ambito della procedura per la nomina del direttore dei lavori per la chiesa delle Anime Sante vi sarebbero state collusioni in modo che la gara fosse aggiudicata allo stesso ex vicecommissario.

Marchetti, Mancinelli, Altorio e Busova sono indagati anche per un’altra turbativa d’asta. Nel mirino l’appalto per affidare la realizzazione di un sito Internet alla ditta della Busova, che ha sede a Chieti, invitando alla gara altre ditte per le quali già in anticipo si sapeva che non fossero in possesso dei requisiti. Nonostante il sito non sia stato mai realizzato, la Procura asserisce che la ditta della Busova è stata comunque pagata a firma dello stesso Marchetti pochi giorni prima della scadenza del suo mandato. L’indagine è coordinata dai pm David Mancini e Antonietta Picardi.

da Il Centro di Giampiero Giancarli


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