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Naturalmente “green”: 30mila giovani scout verso San Rossore

Ad agosto la Route nazionale dell'Agesci. Parlando dell'educazione nella natura, i presidenti del Comitato nazionale affermano: «A San Rossore, insieme ai numeri, confluiranno speranze vive ed energie pronte a dar vita ad una “comune storia di coraggio” nel nostro Paese».

di Redazione

Essere green ed esserlo da oltre 100 anni non è da tutti. Ma per lo scautismo la vita all’aria aperta è un tratto tipico e un ambito irrinunciabile in cui si attua la formazione scout. Non è un caso, infatti, che 30 milioni di giovani in tutto il mondo (in oltre 161 nazioni), di questi ben 177mila in Italia, realizzino nel corso dell’anno di attività scout esperienze con, per e nella natura.

In Italia questo tratto tipico dello scautismo ha portato l’Agesci (che si sta preparando alla Route nazionale) a sviluppare e consolidare una serie di protocolli d’intesa con diversi soggetti come il Cai (Agesci e Cngei), WWF, Corpo Forestale dello Stato (Agesci e Cngei) e il ministero dell’Ambiente. Non mancano poi le collaborazioni come quella con Legambiente che si è esplicitata nelle campagne “Operazione fiumi” e “Non scherzate con il fuoco”, e con il Dipartimento Protezione Civile attraverso i campi antincendio boschivi.

«Tanti riconoscimenti e collaborazioni attive sono il frutto di questa nostra identità legata alla natura sin da quando le espressioni “ambiente” ed “equilibri ecologici” rappresentavano interesse e sensibilità di ristrette élite culturali e accademiche», indicano i presidenti del Comitato nazionale Agesci, Marilina Laforgia e Matteo Spanò facendo riferimento al riconoscimento Unesco di cui l’organizzazione mondiale dello scautismo è partner consultivo nel campo dell'educazione e della cultura della pace per un dialogo tra le civiltà, per la salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio culturale.

«La nostra pedagogia trova nella natura non solo un fondamento etico, ma anche il contesto dell'esperienza di crescita, la base del paradigma stesso dello scautismo: osservare, dedurre e agire. Credendo e scommettendo in un rapporto con la natura fatto anche di un rispettoso “vivere dentro”, l'Agesci ha reso tante generazioni sensibili al tema della salvaguardia dell'ambiente e capaci di esercitare una responsabilità attiva e un impegno concreto», proseguono Laforgia e Spanò.

Vivere insieme in piccoli gruppi fin da bambini e ragazzi, assumere graduali responsabilità nei confronti dei più piccoli, nel corso degli anni consolida il confronto quotidiano, il rispetto reciproco e la responsabilità rispetto ai compiti che vengono affidati. «Contando su decenni di lavoro educativo in tale direzione sentiamo di poter dire che a San Rossore arriveranno 30mila giovani affidabili, che per un intero anno hanno progettato e realizzato, nei propri territori di appartenenza, azioni di coraggio, sperimentando il più autentico protagonismo nella costruzione del futuro e nella promozione del bene comune»,proseguono i presidenti del Comitato nazionale. «A San Rossore, insieme ai numeri, confluiranno speranze vive ed energie pronte a dar vita ad una “comune storia di coraggio” nel nostro Paese».

L’Agesci sottolinea in un comunicato stampa, con gratitudine, che questa straordinaria avventura sarà resa possibile dall'apertura positiva e fiduciosa della Regione Toscana e del Parco, dalla collaborazione e dal sostegno delle forze preposte alla sicurezza e dai tanti che saranno presenti nelle giornate del campo con contributi ed esperienze.
La Route nazionale è un incontro di 30.000 giovani scout (di età compresa tra 16 e 21 anni) sul tema del coraggio. Si svolgerà nel prossimo mese di agosto, dopo un percorso di preparazione iniziato nel mese di novembre 2012, fatto di partecipazione, di condivisione, di protagonismo, di responsabilità e cittadinanza. Dal 1 al 6 agosto sono previsti campi mobili su tutto il territorio nazionale. Dal 6 al 10 agosto il campo fisso, che raccoglierà tutti i partecipanti a San Rossore.
 


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