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Cooperazione & Relazioni internazionali

Le bombe su Gaza alimentano il terrorismo

Parla Massimo Rossi, presidente di Vento di Terra, ong che gestisce un centro per bambini nella Striscia. «Dovrebbe trattarsi di un'azione difensiva di Israele. Così invece si rinforzano solo le fila degli estremisti». Intanto le ong lanciano una raccolta fondi per l'acquisto di farmaci

di Lorenzo Alvaro

Ieri è fallito il tentativo di mediazione egiziano. Hamas, senza rassicurazioni sulla situazione di Gaza, non intende sedersi al tavolo delle trattative. Posizione sottolineata con il lancio, in pieno "cessate il fuoco” di missili alla volta di Israele facendo anche registrare la prima vittima in territorio israeliano. Tel Aviv non ha fatto attendere la sua replica e ha ricominciato i raid aerei. Netanyahu ha fatto anche sapere che sta pensando ad un intervento di terra.
Vita.it ha parlato con Massimo Rossi, presidente della ong Vento di Terra, presente da oltre 10 anni nella Striscia di Gaza.

Presidente, Vento di Terra è ancora presente nella Striscia?
Abbiamo evacuato i nostri cooperanti internazionali. Mentre il nostro staff locale è ancora attivo per quanto è possibile. Stiamo tenendo aperto il Centro La Terra dei Bambini. Un asilo tra i 3 e i 6 anni, in prossimità del valico nel nord della Striscia

Qual è la situazione?
La situazione è molto complicata perché le famiglie non sanno che cosa fare. Hamas chiede loro di rimanere in casa. Gli Israeliani invece li consigliano di andarsene. Ed è un tema su cui i palestinesi sono molto sensibili: nel '48 lasciarono le abitazioni e non poterono più tornare. È una scelta devastante da fare.

Arrivano ancora le chiamate dell'esercito Israeliano che avvisano la popolazione dei bombardamenti?
Si, continuano le telefonate che avvisano la popolazione. Francamente secondo me si tratta più che altro di una punizione collettiva. Nella misura in cui nei villaggi palestinesi non abbiamo villette ad un piano ma palazzi dai 4 ai 6 piani che contengono fino a 15/20 famiglie. Gli Israeliani telefonano a 20 famiglie e gli abbattono la casa perché, forse, in uno di questi appartamenti potrebbe esserci uno o più militanti di Hamas. È un discorso inaccettabile. Un po' come se si bombardasse Brembate per punire l'assassino di Yara Gambirasio. Eppure continua ad accadere quotidianamente. Per altro le telefonate arrivano 5 minuti prima del bombardamento, il che vuol dire non poter portare via nulla.

Si tratta di un'escalation molto grave…
Una escalation simile all'ultima volta. Quando due anni fa Israele si preparava ad entrare con l'esercito è arrivato il “cessate il fuoco”. Questa volta però sembra che il “cessate il fuoco” sia molto lontano e che non ci sia volontà di mediazione. Quindi l'escalation c'è eccome e in un contesto, quello intorno ad Israele, esplosivo. Ci sono tutti i segnali per non poter essere ottimisti

E si sta preparando l'invasione di terra…
Una invasione anche parziale della Striscia da parte di Tel Aviv porterebbe ad un livello di tensione altissimo e ad un'ondata di rifugiati.

Israele però si giustifica parlando di azioni difensive. È così?
Credo che il risultato reale di questo tipo di azioni che vorrebbero essere difensive per Israele è quello opposto. Con i bombardamenti e la guerra si crea solo odio e si permette la fioritura della fabbrica del terrorismo. Se uccidi padri, madri, figli o fratelli consegni decine di persone al reclutamento degli estremisti

Cosa si può fare per gli abitanti della Striscia?
In tanti ci chiedono cosa possono fare. Io invito a sostenere la raccolta fondi delle Ong della Striscia per l'acquisto di farmaci e medicinali

Il sistema sanitario di Gaza è al collasso. Negli ospedali e nelle farmacie manca circa la metà dei farmaci inclusi nella lista dei farmaci essenziali stilata dalla Organizzazione Mondiale della Salute. Per questo Terre des Hommes Italia ha lanciato, iniseme a tutte le ong che lavorano nella Striscia, una raccolta fondi

 


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