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Cooperazione & Relazioni internazionali

Riforma ong, De Fraia: «La partecipazione va confermata per i prossimi mesi»

Questo l’appello lanciato dal segreterio generale di Action Aid che commenta in maniera positiva il testo della legge sulla cooperazione allo sviluppo. De Fraia chiede che questo coinvolgimento continui anche per la fase dei regolamenti

di Redazione

La legge approvata ieri dalla Camera, passerà al Senato, ma non dovrebbero esserci cambiamenti per quanto riguarda i contenuti.  Sul testo, ecco il commento di Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di Action Aid, ong attiva in italia dal 1989 e che globalmente coinvolge circa 15 milioni di persone attraverso 800 progetti  sviluppati in collaborazione con 2000 organizzazioni locali in quasi 50 paesi dell’Africa, America Latina e Asia.

«Abbiamo tirato un respiro di sollievo per una lunga vicenda.  L’approvazione di ieri è un approdo dopo oltre 20 anni di cammino»

«Ci troviamo di fonte a nuova organizzazione moderna, che aggiorna una serie di aspetti e come ogni cosa moderna presenta aspetti più convincenti e altri che richiedono approfondimento».

«Molte delle richieste della società civile sono state ricomprese. Qualche parlamentare parla di democratizzazione delle cooperazione italiana, speriamo che sia proprio così. C’è un ruolo del Parlamento in diverse fasi di costruzione delle politiche e dei piani della cooperazione. Questo vuol dire coinvolgere chi deve decidere anche sulle risorse finanziarie».

«Si tratta adesso di capire il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti, che come istituzione finanziaria per la cooperazione internazionale, non opera secondo i principi dell’aiuto pubblico allo sviluppo»

«C’è il riconoscimento del settore privato come soggetto di cooperazione allo sviluppo, non come partner di ong, cosa che già facciamo, ma come soggetto titolato per fare cooperazione».

«Altra aspetto da approfondire è capire se l’Agenzia sarà centro di propulsione e non solo un braccio esecutivo»
«Infine, occore definire le modalità della rappresentanza degli attori nei meccanismi delle cooperazione. Su questo farei un appello, che il metodo della partecipazione venga confermato anche nei prossimi mesi. Che questo processo non si chiuda nelle buie stanze dell’amministrazione ma anche negli aspetti regolamentazione ci sia consultazione viva  e vitale. Inoltre, è auspicabile un preciso monitoraggio da parte del Parlamento».


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