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Cooperazione & Relazioni internazionali

Solo 11 paesi al mondo vivono in pace (e l’Italia non c’è)

Secondo il Global Peace Index 2014, sono nazioni pacifiche solo Svizzera, Giappone, Qatar, Mauritius, Uruguay, Cile, Botswana, Costa Rica, Vietnam, Panama e Brasile. L'Italia si piazza al 34esimo posto su 162 nazioni a causa del proprio coinvolgimento in missioni estere ma anche all'alto tasso di criminalità percepita e bassa sicurezza sociale

di Gabriella Meroni

Pensavate di vivere in un paese in pace? Errore. Solo 11 paesi al mondo possono davvero considerarsi "pacifici", e tra questi non c'è l'Italia. In Europa, solo la Svizzera è completamente estranea a qualunque coinvolgimento in conflitti di qualunque tipo.
E' quanto stabilisce il Global Peace Index 2014, un rapporto dettagliato che prende in esame 162 nazioni e il loro tasso di violenza e militarizzazione, compiuto dall'Institute for Economics and Peace.
Non solo Ucraina, Gaza, Iraq e Siria, dunque, dove la guerra è conclamata e lascia, purtroppo, migliaia di vittime sul campo. Anche molti altri paesi non sono estranei a conflitti, come per esempio tutti quelli dell'Unione Europea, visto il loro coinvolgimento diretto o indiretto in guerre lontane dai propri confini.
Il criterio che definisce la vera pace, secondo l'Istituto, è la non partecipazione "a qualsiasi controversia tra governi e territori, con il ricorso alle armi, che abbia fatto almeno 25 morti in un anno ". Stati membri della Nato che partecipino ad operazioni in Afghanistan, o anche a missioni d'interposizione sotto l'egida Onu, sono in qualche modo coinvolti in guerre. Inoltre l'Iep misura quella forma di partecipazione alla guerra che sono le vendite di armi. 
Ed ecco quindi che l'elenco delle "oasi pacifiche", oltre alla Svizzera include Giappone, Qatar, Mauritius, Uruguay, Cile, Botswana, Costa Rica, Vietnam, Panama e Brasile. E l'Italia? Il nostro paese si piazza al 34esimo posto (su 162 paesi), grazie al basso tasso di conflittualità interna (valutata 1,2 su una scala di 5), ma non è altrettanto lodata quanto a militarizzazione (1,8 su 5) e sicurezza sociale (2 su 5). A penalizzare il nostro paese è anche l'alto indice di corruzione e il tasso di violenza percepito (4 su 5), che contrasta però con le statistiche oggettive sulla criminalità (il tasso di omicidi è 1 su 5, e quasi nulle sono le morti in guerre esterne o conflitti interni).


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