Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

La Riforma del Terzo settore incardinata alla Camera

Parte oggi l'iter, dovrà essere approvata dal Parlamento entro l'anno. Dopo di che il Governo varerà, in tempi diversi, i cinque decreti legislativi che entreranno in vigore fra la primavera e l'autunno del 2015

di Redazione

La Commissione Affari sociali della Camera ha “incardinato” la riforma del Terzo Settore. Lo scorso agosto era incominciata la fase 2. Dopo l’annuncio renziano al Festival del volontariato (12 aprile), la consultazione popolare (prima metà di giugno, oltre mille i soggetti partecipanti, fra singoli cittadini, imprese non profit, imprese profit, amministrazioni pubbliche e organi di rappresentanza), il passaggio in Consiglio dei Ministri (10 luglio), e la presentazione in pubblico con una conferenza stampa (6 agosto) cui hanno preso parte il ministro del Lavoro e del Welfare Giuliano Poletti e il suo sottosegretario Luigi Bobba, che in questi mesi è stato il vero perno della riforma comincia l'iter vero e proprio per il varo della riforma.

«Gli obbiettivi», spiega proprio Bobba, «sono quelli di semplificare e riordinare la materia. Snellendo i tempi e le procedure per ottenere la personalità giuridica, organizzando un unico registro degli enti (oggi ce ne sono oltre 300), rivedendo la normativa fiscale (anche se qui, ammette, ci vorrà più tempo) e facendo partire da subito, con un “contingente” di 37mila ragazzi, quel servizio civile universale che mira ad arrivare a 100mila giovani nel 2017».

Quanto alle risorse, «per il momento ci si dovrà “accontentare” dei fondi già assegnati al servizio civile e di altri 50 milioni di euro, che costituiranno un fondo destinato a far decollare le prime imprese sociali da integrare con la Cassa depositi e prestiti e i Fondi strutturali».

Con i fondi già previsti col prossimi bando del servizio civile saranno -come detto- avviati 37mila giovani (26mila col Fondo nazionale e 11mila con Garanzia Giovani). Un contingente che in questo periodo transitorio potrebbe aumentare grazie a una serie di accordi ai quali proprio Bobba sta lavorando in queste settimane. Il primo con la società Expo (cui spetta il finanziamento), ormai chiuso, prevede l’avvio di 200 volontari da impiegare sul sito dell’esposizione per i sei mesi dell’evento.

Altri 500/mille “partenze” saranno invece destinate a progetti relativi ai beni culturali: l’accordo con il ministero guidato da Dario Franceschini dovrebbe attingere ad un altro capitolo delle risorse di Garanzia Giovani. Infine, ma qui, siamo ancora in una fase preliminare, il sottosegretario sta dialogando con il ministero dell’Ambiente e con il Dipartimento di Protezione Civile, con l’ottica di replicare lo schema messo a punto con i Beni Culturali. La copertura per la prossima edizione del 5 per mille sarà invece prevista in 500 milioni di euro dalla legge di Stabilità.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA