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I 50 anni del Villaggio Sos di Ostuni in un murales

Un'artista americana ha incontrato il Villaggio Sos di Ostuni e per l'anniversario della sua fondazione ha realizzato un murales cui hanno contribuito bambini e ragazzi. Colori e forme sono simboli in cui leggere la storia di Sos Villaggi dei Bambini

di Antonietta Nembri

Per i cinquant’anni del Villaggio Sos di Ostuni si è realizzato un progetto artistico inaspettato. E il risultato è lì da vedere: un murales che simboleggia il messaggio e il cuore del Villaggio Sos.
La genesi di tutto è in un lettera ricevuta nell’aprile di quest’anno. «Mi chiamo Marianne Romeo e  vorrei parlarvi di una cosa molto bella. Sono americana e nel 2011 ho iniziato “The mural project”, per portare la gioia e l’arte ai bambini meno fortunati. Abbiamo dipinto murales in Kenia, ad Awassa, in Etiopia e nel Villaggio Sos di Arad, in Israele. Vorrei portare questo progetto in Italia, per voi e i vostri bambini»

In una nota Sos Villaggi dei Bambini spiega che dopo l’arrivo della lettera la sensibilità della presidente del Villaggio Sos di Ostuni, Antonella Barletta e del direttore Angelo Mola hanno incontrato quella di Marianne ed è nato un maestoso Murales, presentato durante la festa dei 50 anni del Villaggio Sos di Ostuni. «È stato emozionante. Difficile descriverlo a parole. Sono stati  coinvolti tutti i bambini e i ragazzi del Villaggio Sos di Ostuni» spiega Antonella Barletta. «Attraverso i simboli e i colori utilizzati, il murales ripercorre la storia e la vita del nostro Villaggio, ispirandosi ad elementi architettonici tipici della città di Ostuni, come il Rosone della Cattedrale. Quando l’arte incontra i bambini è solo magia».

«Ci siamo accorte che questa esperienza, in ogni Paese, è stata molto bella ed ha dato a tutti veramente tanta gioia soprattutto perché ogni bambino, ragazzo o ragazza, si è sentito coinvolto e protagonista nella realizzazione di un lavoro molto bello e grandissimo che rimarrà per sempre e per tutti “lì” a farsi ammirare e valorizzare nel tempo anche per tutti quelli che lo potranno vedere da oggi in ….poi», ha raccontato Marianne «spero di potere fare le stesso negli altri Villaggi Sos in Italia».
 
E nel murales di Ostuni c’è veramente tutto: 50 raggi tra sole e cielo che rappresentano i 50 anni della Cooperativa Villaggio Sos-Ostuni (1964 -2014); il Rosone che dà forma al Murales rievoca quello della Cattedrale di Ostuni che racchiude al suo interno il tempo: (le 24 ore, i 7 giorni della settimana e i 12 mesi dell’anno). Ci sono poi 10 cerchi concentrici che rappresentano le 10 case che la cooperativa  gestisce  (9 nel  Villaggio oltre la  casa dei Giovani).
Nel primo cerchio di colore azzurro sono rappresentati i punti cardinali della missione di Sos Villaggi dei bambini come li aveva intuiti originariamente il fondatore Herman Gmeiner: maternità, fratellanza, casa, Villaggio.
Il cerchio centrale (di colore  arancio) simboleggia il messaggio di pace voluto da tutti i bambini che hanno contribuito alla realizzazione del murales, i quali hanno  lasciato  le proprie impronta, stringendosi in un  girotondo di pace

Anche i colori utilizzati hanno tutti un loro particolare significato, come espressione dei sentimenti e dei messaggi che i bambini e i ragazzi del Villaggio Sos hanno voluto esprimere attraverso il murales. C’è il blu del cielo e del mare che è il colore della serenità; il rosso dell’amore e il giallo del sole e della felicità. Il bianco simboleggia la pace, mentre il rosa è il colore dei fiori e del corpo. La speranza è rappresentata dal verde della natura mentre all’arancio, colore del tramonto è affidato l’entusiasmo.  

Al centro del Rosone è posto il “cuore” che è la “Vita” del Villaggio e di tutte le persone che lo realizzano, lo compongono e che ci vivono.