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L’intermediazione filantropica arriva anche in Italia

Nasce la Fondazione per il Dono che, come spiega il consigliere delegato Nicola Corti sul numero di Vita in edicola, agirà in modo trasparente permettendo a chiunque, privati, aziende e altri enti, di valorizzare al massimo la propria capacità donativa

di Redazione

Una onlus in grado di offrire servizi filantropici a livello nazionale e internazionale a tutti coloro che vogliono dare concretezza alle proprie donazioni, anche attraverso piccoli patrimoni: nasce Fondazione Italia per il dono onlus, un nuovo strumento di intermediazione filantropica alla portata di tutti, capace di raccogliere e mobilitare risorse per finalità di utilità sociale.

Una struttura:

  • al servizio dei donatori, garantendo sicurezza, semplicità. flessibilità economicità ed efficiacia
  • in grado di assistere i donatori tramite un’attività di fund spending e non di fundraising


Il progetto parte nel 2011 in via sperimentale come “Comitato per la promozione del dono onlus”, allo scopo di contribuire a superare la crisi del welfare state, promuovendo ed incentivando la cultura del dono in Italia. La Fondazione promuove la democratizzazione della filantropia attraverso una struttura al servizio di chiunque voglia donare ma non abbia i mezzi, o la volontà, di crearsi una propria fondazione.

La Fondazione Italia per il dono si pone infatti come ponte fra chi desidera investire in finalità sociali e coloro che svolgono iniziative di utilità sociale a favore della comunità. Permette di soddisfare qualsiasi desiderio filantropico assistendo in ogni suo passo il donatore, sia dal punto di vista gestionale, fiscale e di rendicontazione, che su richiesta nell’individuazione dei progetti da sostenere.
Nasce dalla necessità di dotare anche il nostro Paese di una infrastruttura già sperimentata in altri contesti. In particolare, la convinzione nasce dall’osservazione dei successi conseguiti in Italia nei territori serviti dalle Fondazioni di comunità, nate nel 1999 e che hanno già raccolto circa 130 milioni di euro in donazioni, e dall’esperienza di altri Paesi: la Fondatiòn de France, che nel 2013 ha raccolto 141 milioni di donazioni costituendo un patrimonio di oltre 2 miliardi di euro e la King Baudouin Foundation in Belgio, che ha raccolto donazioni per circa 103 milioni di euro nel 2013 e che gestisce fondi filantropici per quasi 400 milioni di euro.

La Fondazione si pone come soggetto sussidiario rispetto il mondo della filantropia istituzionale, soprattutto nei confronti degli intermediari filantropici già esistenti come le Fondazioni di comunità.
Con 13 fondi costituiti, 291 donazioni per un valore complessivo di oltre 530mila euro, 19 erogazioni per finanziare progetti di utilità sociale in Italia per un valore di circa 179 mila euro, in due anni e con il solo passaparola, il  Comitato per la promozione del dono onlus, con un costo di gestione di meno di 50mila euro, conclude la sua missione perlustrativa e si trasforma in Fondazione Italia per il dono.

L’iniziativa è stata illustrata al Teatrino della Fondazione Bracco, a Palazzo Visconti a Milano, con la partecipazione dei soci fondatori; la Fondazione UMANA MENTE del Gruppo Allianz, ASSIFERO, (Associazione italiana fondazioni ed enti di erogazione), la Fondazione Italiana Charlemagne, il Gruppo Ersel, la società di intermediazione CFO Sim, il Consiglio Nazionale del Notariato  e il Gruppo Intek.

Il Gruppo Allianz Italia, sotto la guida del Presidente Carlo Salvatori e dell’Amministratore Delegato Klaus-Peter Roehler, ha fortemente investito nel progetto, attraverso la propria Fondazione UMANA MENTE, sia nel momento della costituzione del Comitato sia nella fase di trasformazione in Fondazione. Oltre a fornire supporto operativo ha messo a sua disposizione un ufficio di proprietà del Gruppo nella centrale via Santa Sofia, 37 a Milano.

Nel corso della presentazione, Salvatori ha sottolineato come «la Fondazione Italia per il dono ha dato al Paese un’infrastruttura sociale unica, a completamento del panorama di realtà private che possono integrare il welfare pubblico e indirizzare le risorse per fini di utilità sociale». Diana Bracco, ha invece sottolineato come «la Sostenibilità d’impresa è diventata una leva fondamentale di competitività e che la nascita di Fondazione Italia per il dono Onlus è un ulteriore, confortante segnale in questa direzione. Con la sua azione la nuova Fondazione renderà ancora più diffusa la pratica delle donazioni da parte sia dei cittadini sia delle imprese anche di minore dimensione. E’ bello tra l’altro che questa presentazione avvenga a pochi giorni dalla Giornata del Dono promossa dall’Istituto Italiano della Donazione di cui Fondazione Sodalitas è socio fondatore.  Per promuovere la cultura dell’aiuto a favore dei più bisognosi c’è infatti bisogno dello sforzo e dell’impegno di tutti».


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