Sanità & Ricerca

Un social network per aiutare le donne dopo il parto

È stato ribattezzato Rebecca Blues e verrà presentato a Roma il 13 ottobre. Antonio Picano, psichiatra e presidente di Strade onlus spiega di cosa si tratta e come funzionerà

di Redazione

È stata definita “maternità a basso funzionamento”. Può comprendere casistiche molto diverse che vanno dal Maternity Blues, al disturbo bipolare e ossessivo fino ai casi più gravi che terminano tragicamente con l’infanticidio. È un disagio che colpisce un grande numero di persone, senza arrivare ai casi estremi», spiega Antonio Picano, Dirigente psichiatra Ospedale San Camillo e presidente Strade Onlus. «Sono disagi che producono comunque danni permanenti nei figli. E a questa domanda occorre trovare una risposta». Sono circa 80.000 le donne che ogmni anno si ammalano di Depressione Pre e Post Partum, ovvero una mamma su 7. E solo una su 4 riceve un trattamento: questo significa che 60.000 donne rimangono sole ad affrontare questa malattia. Circa 80.000 donne l’anno si ammalano di Depressione Pre e Post Partum, ovvero una mamma su 7. E solo una su 4 riceve un trattamento: questo significa che 60.000 donne rimangono sole ad affrontare questa malattia.

È proprio per venire incontro a questo disagio che Picano ha fondato Strade Onlus, un’associazione che accompagna le donne nella delicata fase del post partum, nella consapevolezza di quanto sia importante sostenere ed essere vicini alle donne in questo periodo particolare della loro vita. «Strade Onlus» spiega Picano, «propone un cambio di prospettiva da una dimensione psico-patologica a una dimensione relazionale-funzionale. Con queste premesse è nata appunto la definizione di “maternità a basso funzionamento”. La mamma necessita di una grande quantità di risorse per garantire il futuro del figlio e se l’alleanza coniugale non è funzionale la madre va facilmente in una condizione di sovraccarico».

Per tener fede a questa mission, Strade Onlus e Rebecca Fondazione, il 13 e 14 ottobre  presenteranno a Roma (presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio) il Progetto Rebecca Blues, il primo social network per curare la Depressione Pre e Post Partum delle mamme e proteggere i figli dalla disabilità conseguente alla depressione materna.

«La sfida che vogliamo lanciare alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin», spiega sempre Picano, «è la creazione di una rete di supporto alla maternità con un approccio di massa al problema, economicamente sostenibile e pensato per integrarsi senza sovrapporsi al Servizio sanitario nazionale».
Rebecca Blues è uno strumento mobile first, scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet, realizzato proprio per rafforzare il rapporto medico-paziente. Le donne incinte e tutte le mamme che lo vorranno potranno iniziare un percorso di formazione, monitoraggio, autodiagnosi e supporto in stretto contatto con il proprio medico, appositamente formato. Il programma, pensato su scala nazionale, partirà dall’Ospedale San Camillo di Roma.

La piattaforma Rebecca Blues è anche pensata per fornire servizi di formazione attraverso filmati (Youtube) alla mamma, alla famiglia, al partner, ma anche ai professionisti che aderiranno al progetto.
«Normalmente solo un quarto delle donne chiede aiuto perché la vergogna è una parte strutturale della patologia», racconta Picano. «Tutte le strategie più semplici per affrontare questo problema hanno fallito nel mondo. Per questo è stato necessario ideare un progetto di prevenzione complesso, ma rispettoso dell’intimità della donna e che valorizzi il rapporto con il medico di fiducia (medico di base, ginecoloco, pediatra, psichiatra…) scelto dalla madre in un momento di benessere».
 


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