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Cooperazione & Relazioni internazionali

Clamorosa decisione di AiBi: stop a tutte le nuove adozioni

Niente più nuovi incarichi a partire da ora: così l'ente mette in atto una estrema forma di protesta contro la crisi delle adozioni internazionali, fatta secondo AiBi di iter inceppati, costi lievitati, tempi incerti e nessuna prospettiva seria di riforma del sistema. Assicurata l'assistenza per le procedure già in atto. "Non dormiremo tranquilli, ma era necessario"

di Gabriella Meroni

Niente più nuovi incarichi per Ai.Bi. L'ente autorizzato all'adozione internazionale non accetterà più nuovi mandati da parte di coppie che desiderano adottare un bambino, e comunica la clamorosa decisione motivandola con la “progressiva e sempre più preoccupante crisi del sistema italiano delle adozioni internazionali, accompagnata dal rallentamento delle attività istituzionali con il relativo logoramento della fiducia delle famiglie nei confronti dell’iter adottivo”. 
Secondo Ai.Bi. la crisi è ormai evidente e attestata da più fonti: la riduzione delle dichiarazioni di disponibilità, gli iter inceppati, i costi lievitati, i tempi sempre più incerti; a ciò si aggiunge “l’esigenza di una profonda riforma del sistema”, che secondo l'associazione è necessaria e urgente ma a cui mancano prospettive e intenzioni del governo, “sempre che”, nota ancora Ai.Bi., “tra così tanti problemi, abbia modo di occuparsene seriamente avendo più volte espresso tale intenzione”.
 Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, dunque, nel prendere atto “delle attuali condizioni in cui è chiamata istituzionalmente ad operare al servizio dell’infanzia abbandonata e delle famiglie disponibili all’accoglienza adottiva”, ha deciso la sospensione dell’accettazione di nuovi ulteriori conferimenti di incarichi, pur confermando invece “l’assoluta e piena gestione di tutti i mandati precedentemente conferiti e dei relativi percorsi adottivi attualmente in corso”. Confermata anche la volontà di assicurare alle famiglie che hanno già avviato un iter formativo l'accoglimento dei mandati che eventualmente dovessero affidare ad Ai.Bi.
“Certo questa decisione andrà a produrre enorme disagio soprattutto alle coppie che guardano con fiducia al nostro ente”, scrive Amici dei Bambini. “Questo elemento, insieme alla consapevolezza dei tanti bambini abbandonati, nostri primi committenti, ai quali vorremmo assicurare il diritto a vivere e crescere come figli in una loro famiglia, non ci lascerà certo dormire tranquilli, anche se sicuri di aver sempre operato al meglio delle nostre possibilità pur in contesti alquanto difficili e complessi”.
La nota si conclude esprimendo la determinazione a operare “affinché siano ristabilite le condizioni per esercitare compiutamente il nostro mandato”. Condizioni che evidentemente a oggi non ci sono.


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