Cooperazione & Relazioni internazionali

Filippine, l’impegno di Action Aid a un anno dal tifone Haiyan

La calamità aveva causato 6,2mila morti e 4,1 milioni di senzatetto. Ecco gli interventi dell'ong nel paese: dopo l'erogazione di servizi d'emergenza, ora con un piano triennale si punta ad accompagnare la rinascita socio-economica del Paese

di Redazione

L’8 Novembre 2013 le Filippine sono state colpite dal Tifone Haiyan (localmente noto come "Yolanda"), uno dei tifoni tropicali più intensi che hanno mai avuto luogo al mondo. ll tifone ha colpito 9 regioni delle Filippine, raggiungendo 14,1 milioni di persone. Più di un milione di case sono state danneggiate o distrutte, 6.201 persone sono morte e si contano 1.785 persone disperse. Circa 4,1 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni e molte proprietà agricole sono andate distrutte. Circa 5,9 milioni di persone hanno perso le proprie fonti di sostentamento.

ActionAid è intervenuta immediatamente per supportare la popolazione colpita. Ha disposto il dispiegamento di 14 professionisti esperti di risposta alle emergenze per affrontare le fasi iniziali de disastro e distribuire beni di primo soccorso. Nei primi 10 giorni di massima emergenza, sono stati identificati 7 partner locali e distribuiti beni come  generi alimentari e acqua, ma anche articoli non alimentari come kit igienici contenenti assorbenti, sapone e kit di riparazione per costruire i primi rifugi alle comunità situate in 82 villaggi delle cinque province più colpite: Eastern Samar, Western Samar, Leyte, Cebu, Antique e Iloilo.

Per rispondere all'emergenza, ActionAid ha sviluppato una strategia d'azione triennale che mira a supportare la riabilitazione della popolazione filippina con un programma basato su tre temi chiave: promozione di una politica efficace per la gestione delle catastrofi e per la riduzione dei rischi, lotta alla violenza contro le donne (azioni di advocacy per promuovere nelle comunità i sistemi di protezione dei diritti delle donne durante le catastrofi), attività che mirano a comprendere ed integrare gli sforzi di risanamento del governo, facendo sì che tenga conto delle esigenze delle comunità più vulnerabili colpite nel disastro.

ActionAid conduce inoltre importanti attività di advocacy per una ricostruzione all’insegna della trasparenza e della responsabilità da parte delle istituzioni. Attualmente, nelle Filippine, l'ong sta collaborando con 40 organizzazioni locali, 20 organizzazioni di agricoltori, 78 collettivi femminili, 54 gruppi di donne indigene e 320 facilitatori volontari. Fondamentale è la promozione della leadership femminile per implementare le attività di ricostruzione e supporto: all’interno delle singole comunità sono state scelte delle donne leader in grado di  individuare le persone più vulnerabili e monitorare la distribuzione di beni. In ogni punto di distribuzione dei beni sono state esposte delle “trasparency boards” e rese pubbliche tutte le modalità per effettuare reclami al fine migliorare la trasparenza degli aiuti a favore della popolazione locale.2  Alcuni partner locali hanno utilizzato sistemi di reclamo tramite invio di sms da cellulare per garantire che i membri della comunità abbiano la possibilità di esprimere il proprio parere riguardo alla distribuzione. 

La situazione, un anno dopo
Diverse infrastrutture sono state riparate e le comunità colpite dal disastro iniziano lentamente a riprendere in mano le loro vite. Nonostante ciò, la popolazione vivie ancora in una situazione d'insicurezza alimentare e d'incertezza economica. Solo il 21% delle case è stato ricostruito interamente, e circa 3.500 persone continuano a vivere in tende e alloggi di fortuna. Nonostante il Governo abbia approvato lo stanziamento di 3.948 miliardi di dollari per la ricostruzione e riabilitazione, finora l'esborso si è limitato a 884 milioni. Più di 2 milioni di persone vivono nella "no build zone" (NBZ), a circa 40 metri dal litorale e pericolosamente esposti al rischio di ulteriori tifoni. Alcuni dei villaggi di pescatori molto vicino alla costa hanno paura di essere allontanati per andare a vivere altrove. Capiscono che i loro mezzi di sussistenza saranno compromessi e non hanno ricevuto alcuna informazione sui luoghi dove verranno trasferiti e se questi saranno ancora vicino al mare, unica loro fonte di sostentamento. ActionAid sta cercando di mediare e di riportare al governo le preoccupazioni delle comunità, affinché si ricostruiscano abitazioni più sicure e in zone non troppo lontane dai luoghi dove loro hanno sempre abitato.  A oggi, l'ong ha stanziato 4,9 milioni di sterline per il programma di risposta e riabilitazione. A settembre 2014, ne erano state spese circa 2,16 milioni. I fondi sono stati raccolti grazie ad appelli da parte di lanciati direttamente da ActionAid International (1,15 milioni di sterline), daLDisasters Emergency Committee (DEC, 3,63 milioni di sterline), all'appello di AGIRE (26.000 sterline), a donatori privati e molti altri. Oltre ai fondi di AGIRE, ActionAid Italia ne ha raccolti altri 77.mila grazie ai sostenitori di AA Italia e 5.600 grazie alle aziende, per un totale di più di 100mila euro.

Un anno dopo Haiyan, ecco la barca ambulanza che salva la vita
Tra le tante iniziative, di seguito la storia di un'imbarcazione speciale, sull'isola di Malalison Island, circondata da acque termali e meravigliose spiagge di sabbia finissima e che dista 15 minuti di barca dalla città principale di Culasi, nella provincia di Antique (nella Regione del Visayas Occidentale). Un’isola meravigliosa, dove però le comunità vivono in condizioni di povertà e carenza di centri sanitari. Il tifone Haiyan ha colpito l’isola nel 2013, evidenziando la mancanza di accesso ai servizi sanitari di base. Nelle settimane durante la catastrofe e dopo oltre 6mila persone hanno perso la vita nelle Filippine. L’associazione WeDPro insieme ad ActionAid ha quindi aperto una consultazione con le donne dell’isola: il gruppo ha deciso che una barca-ambulanza era la cosa più necessaria: un mezzo da utilizzare durante le emergenze e i disastri. La barca ha in dotazione le bombole di ossigeno, una barella, un kit di pronto soccorso, un’estintore e nei mesi futuri WeDPro farà training ai leader della comunità su come utilizzare l’equipaggiamento in dotazione e corsi di pronto soccorso. Girlie, alla sua quinta gravidanza, è stata la prima paziente dell’ambulanza, durante il travaglio. L’ambulanza-barca le ha permesso di arrivare in ospedale, dove ha partorito. “La barca ambulanza è davvero di aiuto qui a Malalison, infatti mia madre è stata la seconda paziente, ha avuto un attacco di cuore, è caduta in terra e ha cominciato a sanguinare dalla fronte; grazie alla barca siamo riuscitin a portarla in ospedale sulla terraferma. Il mezzo è operativo  h24 per qualsiasi emergenza e ha aiutato anche le isole vicine. ActionAid continua ad aiutare i partner locali in alcuni dei luoghi più difficili da raggiungere, sin tutte le Filippine.

 


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