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Don Mazzi: «Speriamo che oggi il Lambro tenga»

Due esondazioni del Lambro in pochi giorni hanno allagato la sede di Exodus. Lunedì mattina «ci siamo rimboccati le maniche con l'aiuto dei volontari per cercare di pulire» dice don Antonio che lancia un appello alla generosità

di Redazione

Alla Comunità di don Mazzi giovedì scorso temevano di aver visto il peggio: nella serata di mercoledì 12 novembre il Lambro ha rotto gli argini e l’acqua  e il fango hanno invaso l a Cascina Molino Torrette, sede storica di Exodus «È successo ancora!», ha commentato don Antonio Mazzi addolorato la mattina di giovedì 13. «Ed ancora peggio dell’ultima grande esondazione del novembre 2002. E ora bisognerà darsi da fare per recuperare il più possibile e trasferire per qualche giorno i ragazzi nelle comunità vicine. Ma preoccupa la perturbazione prevista nel weekend… la paura e l’emergenza sono ancora alte… e l’inverno è appena iniziato!».

Questa mattina, lunedì 17 novembre, da don Mazzi arriva un aggiornamento della situazione: «Piove ancora, speriamo che il fiume questa volta tenga. Sabato pomeriggio il Lambro è entrato di nuovo e con maggiore violenza nella nostra casa, scorrendo a grande velocità nel nostro cortile e vialetti interni, raggiungendo gli interni nonostante i sacchi di sabbia. Solo stanotte è rientrato nel suo letto naturale».

Le acque del Lambro nella sede di Exodus nella notte tra sabato 15 e domenica 16 novembre



«Stamattina» racconta don Antonio «ci siamo rimboccati le maniche con l’aiuto dei volontari e di alcuni ragazzi venuti dalle nostre sedi Exodus vicine, per cercare di ripulire dall’acqua, dai detriti e dal fango gli uffici e i vari ambienti  dedicati alla comunità (camere, lavanderia, sala lettura, cappella…). Ma è dura… soprattutto per i nostri ragazzi che abbiamo trasferito in altre strutture di Exodus».

Don Antonio Mazzi chiede che a rimboccarsi le maniche siano «anche le istituzioni, con interventi strutturali e definitivi in tempi brevi».
L’allerta meteo non è cessata, su Milano è in arrivo un’altra perturbazione e a Exodus tutti sperano di non subire la terza esondazione in sei giorni.

«Quando tutto questo sarà finito, riprendere il ritmo di vita della comunità sarà lungo e faticoso. Ma necessario, soprattutto per i ragazzi» conclude don Antonio che da un lato ringrazia quanti in questi giorni «hanno inviato messaggi di supporto tramite i social e per telefono, e aiuto in diverse forme. È importante sentire la solidarietà e la vicinanza degli amici in un momento in cui la rabbia e la sfiducia sono in agguato».

Il messaggio di don Mazzi si chiude con un appello: « Per chi volesse sostenerci, è possibile effettuare una donazione, specificando nella causale "Esondazione 2014”».
Le donazioni possono essere effettuate attraverso:
Bollettino Postale c/c n. 272203 – IBAN IT 90 E 07601 01600 000000 272203
Intestato a Fondazione Exodus viale Marotta 18 – 20134 – Milano
Bonifico bancario, presso BANCA PROSSIMA:
IBAN IT09 V033 5901 6001 0000 0003 262
 


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