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Melandri: Human non c’entra con Mafia Capitale

L'ex ministro e presidente del Maxxi ha visto la sua “Human Foundation” venire accostata al giro delle malversazioni romane a causa di un collaboratore, Stefano Bravo, che secondo i magistrati sarebbe l'uomo che faceva sparire le tracce delle mazzette versate a politici e funzionari. Ecco la lettera con che la presidente ha inviato a «sostenitori e amici»

di Redazione

Mafia Capitale, il “sistema” svelato dalla magistratura che a Roma aveva tentacoli e uomini ovunque si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo la scoperta di un link diretto tra i boss romani delle cooperative Massimo Carminati e Salvatore Buzzi con i boss della n'drangheta calabrese oggi è stata la giornata del clan dei commercialisti. Un pool di professionsitiincaricati di riciclare il denaro, facendo perdere le tracce delle mazzette versate a politici ew funzionari. Secondo l'accusa a guidare questo gruppo di specialisti del riciclo era Stefano Bravo, socio fondatore di “Human Foundation”, l'organizzazione che fa capo a Giovanna Melandri, ex ministro dei Beni Culturali e dello Sport per il Pd, e ora presidente del Museo Maxxi di Roma. Per questo oggi proprio la Melandri ha scritto una lettera aperta, rivolta a soci e sostenitori della sua Fondazione, per chiarire i fatti.

Ecco il testo:
Gentili soci,
cari sostenitori e amici di Human,
Sento il bisogno di dirvi quanto io sia addolorata e furiosa per il modo in cui alcuni giornali stamattina accostino, anche nei titoli, Human alle vicende, a noi del tutto estranee, di una persona indagata.
Come ben sapete Human è sempre stata ed è una casa di vetro e dunque ci sarebbe ben poco da aggiungere; tuttavia, avendo io una responsabilità diretta e personale nella fondazione da me ideata, fondata e presieduta, non mi sottraggo certo al dovere di raccontare a chi generosamente si impegna in essa o a chi ne segue con interesse le attività ciò che sta accadendo in queste ore.

Il Dott. Bravo è il mio commercialista da un po' di anni. Quello che posso dire è che la sua esperienza nata in anni di assistenza a fondazioni operanti nel campo del sociale è stata per noi preziosa quando decidemmo di costituire Human Foundation Giving and Innovating per la quale ha svolto il suo ruolo di commercialista in maniera ineccepibile. È perfino ovvio che non potevo conoscere le sue attività al di fuori di Human.
Alle prime notizie che lo riguardavano – che ci hanno naturalmente sconcertato e turbato – ho immediatamente convocato il consiglio direttivo della Fondazione ( in data 3 dicembre) che lo ha prontamente sospeso da ogni incarico. Ho formalizzato al dott.Bravo tutto ciò in una lettera alla quale sono seguite le sue dimissioni e naturalmente l'aggiornamento del nostro sito con le cariche aggiornate.
Desidero con fermezza e chiarezza ribadire ai soci e ai sostenitori che Human Foundation deve alla trasparenza, nonché al rigore scientifico e operativo delle sue attività, la credibilità e l'autorevolezza che hanno portato la fondazione ad affermarsi in pochi anni a livello internazionale nel settore dell'impresa e della finanza sociale, e che ci hanno anche consentito di partecipare alla Task Force del G8 sulla finanza ad impatto sociale.
In queste ore ci sentiamo doppiamente colpiti. Innazitutto, qualora i fatti contestati fossero accertati, sotto il profilo umano da una persona che avrebbe con la sua condotta estranea a Human tradito la nostra fiducia.
Ma in secondo luogo anche dal modo disinvolto e cinico con cui alcuni giornali hanno superficialmente accostato comportamenti illeciti a Human Foundation.
Farò di tutto, in tutte le sedi, per difendere l'onorabilità e la reputazione di un progetto straordinario (per me sacro e prezioso), nato e fiorito in pochi anni anche grazie all'apporto di personalità autorevoli del nostro Advisory Board <http://humanfoundation.it/ita/uman/advisory-board.html> come, citandone uno per tutti, Mohammad Yunus.
Ci tengo a ricordare che Human Foundation nasce proprio per rafforzare le imprese sociali, per portare nel nostro paese la cultura della trasparenza nell'erogazione dei servizi e delle risorse pubbliche, per promuovere gli investimenti ad impatto sociale, per superare la logica del convenzionamento diretto e per innovare le politiche sociali legandole al raggiungimento degli obiettivi e alla valutazione dell'impatto sociale prodotto.

Siamo certi che la magistratura adempirà in modo ineccepibile al proprio dovere accertando le responsabilità di chi ha sbagliato.

Infine consentitemi però una riflessione.
Nelle stesse ore in cui vengono effettuati ulteriori arresti che dimostrerebbero perfino il coinvolgimento della 'ndrangheta nelle vicende capitoline e accerterebbero l'esistenza di un sistema delinquenziale ramificato, si perde tempo titolando maldestramente e buttando nel fango le attività di una Fondazione integerrima e riconosciuta. Mi chiedo, sconfortata, se questo non contribuisca ulteriormente a confondere l'opinione pubblica, additando un indistinto calderone per fomentare indignazione su tutto e forse davvero su nulla.

Un caro saluto a tutti. Giovanna Melandri.


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