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Matrimoni omosessuali? “Cavallo di Troia per ottenere il diritto di adozione”

Dal 2002, in Finlandia persone dello stesso sesso possono registrare la propria unione civile godendo di quasi tutti i diritti delle persone sposate. Tutti tranne uno: il "diritto" di adozione. Perché, allora, tanta pressione per far approvare una modifica - arrivata ieri con 101 sì e 90 no - alla legge sui matrimoni? Parla Päivi Räsänen, Ministro dell'Interno

di Marco Dotti

Una modifica alla legge sui matrimoni è stata approvata ieri dal Parlamento finlandese, con 101 voti a favore contro 90 contrari. In ragione di questa modifica, se non ne interverranno altre – cosa che a noi pare quasi certa – dal 2017 nel "Paese dei cento laghi" saranno possibili i matrimoni fra persone dello stesso sesso e le adozioni all'interno di questi matrimoni. 

L'unione c'è già. Il punto è l'adozione

A scanso di equivoci – e nel rimpallo tra notizie senza fonte e fonti che non fanno notizia di equivoci ce ne sono parecchi – ricordiamo che le unioni civili registrate (chiamate: rekisteröity parisuhde) sono ammesse in Finlandia dal 2002.

Dal 2002, in Finlandia persone dello stesso sesso possono infatti unirsi regisrtrando l'unione e godendo degli stessi diritti delle persone sposate. Fatto salvo – e questo è il vero punto della questione – per il diritto di adozione.

Fonti senza notizia e notizie senza fonte

Due sono stati, a parer mio, gli errori di lettura sulla vicenda da parte dei media italiani, troppo pronti a declinare in ottica da "strapaese" un fatto che necessita di contestualizzazione:

1) L'argomento di discussione, in Parlamento e fuori dal Parlamento di Helsinki, è stata la modifica alla legge sui matrimoni e non, come erroneamente è stato scritto da molti osservatori, una nuova legge. 

2) Errata è anche l'affermazione che il voto sarebbe stato espresso a "larga maggioranza": uno scarto di 11 voti non sembra infatti configurare una "larga maggioranza".  Ecco un grafico che mostra come sono andate le elezioni di ieri:

 

Alla prova dei fatti, dunque, le istituzioni appaiono spaccate, non meno del Paese dove oltre il 58% dei finlandesi si dichiara contro il matrimonio (ripetiamolo: il matrimonio, non l'unione registrata) fra persone dello stesso sesso e, stando a sondaggi informali, più del 70% è contro l'adozione all'interno di queste unioni.

Le elezioni di primavera cambieranno tutto?

In primavera ci saranno nuove elezioni, un Parlamento e un nuovo Governo: tutto verrà rimesso in discussione. Le decisioni prese da questo parlamento, infatti, non vincolano il prossimo  che può cancellare la norma.

Päivi Räsänen, Ministro dell'Interno e leader del Partito dei Cristiano democratici, conferma le nostre impressioni: 

“Dopo le votazioni mi sono arrivati molti messaggi, anche abbastanza duri da parte dei cittadini. Mi chiedono come sia possibile che una legge così contraria alla mentalità comune sia stata votata dal parlamento. Credo si sia fatta molta confusione e non escludo che, nei prossimi mesi, anche in vista delle elezioni, non si assista a iniziative popolari di un certo impatto”. 

 

Päivi Räsänen

Anche per Päivi Räsänen, dunque, però, il vero nodo della questione è quello delle adozioni. Non sarà semplice districarlo, ma capire di che cosa si sta discutendo è già un passo avanti. In particolare, al centro della critica – politica e sociale – c'è proprio il fatto che l'adozione sia "un diritto" dei singoli contraenti matrimonio.

Un diritto che, in questo modo, finirebbe per prescindere dalla circostanze e tratterebbe il bambino come oggetto – e non come soggetto primario – di questo diritto. Una critica forte, ma sulla quale conviene iniziare a riflettere.

@oilforbook


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