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Minori, in Calabria nasce coordinamento locale Crescere al sud

Promossa dall'ong Save the children e Fondazione con il sud, promuove partecipazione attiva e investimenti pubblici più efficaci. Al primo incontro presenti trenta enti non profit regionali

di Redazione

Crescere al Sud, la rete nazionale promossa da Save the Children e Fondazione con il Sud che raccoglie numerose associazioni tra le più attive sul territorio nel promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha annunciato oggi la costituzione di un Coordinamento regionale in Calabria. Al primo incontro, tenutesi a Lamezia Terme, e al quale hanno partecipato oltre 30 organizzazioni calabresi,  sono stati presentati i dati dell’Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia di Save the Children, punto di riferimento dell’azione di Crescere al Sud nella regione, che denotano come la situazione dei minori in Calabria sia particolarmente critica e si segnala, sotto più aspetti, come la peggiore nel Paese.

Il nuovo Coordinamento è nato con lo scopo di facilitare un ancor maggior coinvolgimento delle associazioni e organizzazioni locali e l’obiettivo di divenire un interlocutore sempre più efficace per le Istituzioni in relazione alle politiche di investimento delle risorse destinate ai minori, a partire dai fondi comunitari.

Secondo i dati dell’Atlante dell’Infanzia (a rischio) la Calabria è all’ultimo posto sull’accesso ai servizi per l’infanzia  sotto i 3 anni (2,1% contro il 13,5% in Italia). La povertà minorile assoluta è cresciuta del 16% tra il 2012 e il 2013, e coinvolge circa 104.000 bambini e adolescenti calabresi su un totale di 336.000, alle prese quindi con un pesante deficit in termini di accesso ai beni e servizi fondamentali. Ma se si allarga lo sguardo alla povertà educativa e di opportunità, il quadro è ancora più negativo, e vede la Calabria, ad esempio, all’ultimo posto per consumi culturali da parte dei minori: 7 su 10 tra i 6 anni e i 17 non hanno letto nemmeno un libro nel 2013, quasi 9 su 10 non hanno visitato monumenti o siti archeologici, più di 8 su 10 non sono stati a teatro, quasi 8 su 10 non hanno visitato una mostra o un museo. E non si può trascurare che 3 famiglie con minori su 4 non possono permettersi nemmeno una settimana di vacanza lontano da casa all’anno, che il 34% dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni non pratica alcuno sport e solo 1 su 3 ne pratica almeno uno in modo continuativo. Anche le opportunità di giocare, fare esperienza fuori dalle mura domestiche sono limitate: il 27% dei bambini possono giocare in un giardino pubblico, il 20% nei cortili, solo il 5,6% in campi e prati e l’8% in strade poco trafficate.

“Il Coordinamento di Crescere al Sud in Calabria vuole dare un contributo concreto e capillare nell’attivazione di iniziative di informazione, sensibilizzazione e partecipazione diretta dei minori e degli operatori dell’infanzia e dell’adolescenza, per stimolare interventi pubblici che migliorino le condizioni di vita attuali dei minori e le loro opportunità di futuro. Vogliamo concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni locali su quella che deve essere una priorità nell’utilizzo delle risorse disponibili, a partire dai Fondi europei della nuova programmazione 2014-2020” ha dichiarato Matteo Rebesani, responsabile del Dipartimento Policy e Advocacy di Save the Children Italia e coordinatore della rete, che ha partecipato all’incontro, per la costituzione del Comitato. All’incontro, oltre ai rappresentanti di Crescere al Sud e delle associazioni aderenti, a partire dall’associazione Civitas Solis di Locri, fin dall’inizio tra le organizzazioni promotrici della rete, era presente con il suo contributo anche il portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore della Calabria Gianni Pensabene. Lo stesso Forum regionale si è dichiarato pronto a tutte le forme di collaborazione utili alla comune battaglia per la crescita e la salvaguardia dei diritti dei minori. Presenti all’incontro i presidenti dei CSV calabresi, delle Camere minorili, degli Uffici di servizio sociale per i minorenni, i rappresentanti delle organizzazioni già coinvolte nella rete come il Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria, il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, l’Associazione Gianfrancesco Serio di Scalea, e una serie di importanti organizzazioni calabresi impegnate quotidianamente per il sostegno dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.


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