Welfare & Lavoro

Social street, abitare la città nel XXI secolo

Il gruppo Facebook che riunisce gli abitanti di una strada cittadina passa dal virtuale al reale, tessendo relazioni di amicizia, scambio, mutuo aiuto, condivisione. E crea valore: il nuovo caso presentato e analizzato dall'Archivio della Generatività.

di Elena Bagalà

È un fenomeno tutto italiano quello delle Social Street, ma che si sta diffondendo molto rapidamente, tanto che in un anno ne sono nate più di 300 anche al di là dei nostri confini nazionali. È questa l’esperienza generativa presentata dall’Archivio della Generatività nel mese di dicembre. In sintesi si tratta di abitanti di una stessa via che a partire dalla creazione di un gruppo facebook, con questa stessa caratteristica distintiva, iniziano a conoscersi e a intessere relazioni amicali, di mutuo-aiuto, di scambio e condivisione di buone pratiche e molto altro.

> Guarda il video e leggi l'analisi sul sito dell'Archivio Generatività

La base di partenza è uno dei social network più diffusi al mondo che viene però inteso come il primo passaggio di un processo di aggregazione che da virtuale diventa poi reale, dietro questa scelta c’è la comodità di avere già uno strumento valido a disposizione e la volontà di evitare di creare nuove strutture o costose applicazioni ad oc. Tutto è nato dal semplice desiderio di conoscere i propri dirimpettai, recuperare il senso del vicinato e ridurre il senso di solitudine e di spaesamento proprio della vita nelle grandi città e la risposta è stata più ampia di qualsiasi previsione e gli sviluppi incredibilmente più eterogenei del previsto.

Le Social Street sono slegate dalle logiche di mercato e dai parametri di efficienza, non hanno stretto accordi con organizzazioni politiche né con le amministrazioni pubbliche e funzionano “a costo zero”, conservano quindi una totale autonomia in questo senso. La loro “leggerezza” è forse la chiave del grande successo che stanno riscuotendo incarnando in chiave moderna e decisamente smart i modelli di socialità da piccolo villaggio che in città si erano persi da tempo.

> Guarda il video e leggi l'analisi sul sito dell'Archivio Generatività


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