Cooperazione & Relazioni internazionali

Minsk dà il via libera a nuove adozioni

Sei giorni fa la lettera della Pospelova aveva fatto temere un nuovo stop alle adozioni da parte di Minsk. Ieri invece la CAI ha annunciato la disponibilità della Bielorussia ad esaminare nuovi elenchi.

di Redazione

Le adozioni in Bielorussia non chiudono, anzi: Minsk esaminerà nuove domande di adozione da parte di famiglie italiane. A dare la notizia è la Commissione Adozioni, con un comunicato pubblicato sul proprio sito. Una notizia di grande soddisfazione per l’Italia, unico Paese al mondo che ha in essere adozioni con la Bielorussia, visto che l’ultima lista di circa 220 nomi era stata presentata nel dicembre 2013.

L’accordo politico è stato raggiunto dalla Presidente della CAI, Silvia Della Monica, con l'Ambasciatore straordinario e plenipotenziario Evgeny Andreevich Shestakov, «nel clima di collaborazione che sta caratterizzando i rapporti tra la Commissione per le Adozioni Internazionali e le Autorità della Repubblica di Bielorussia». Il nuovo elenco conterrà solo nomi di coppie già in possesso dell’idoneità rilasciata dai competenti Tribunali per i minorenni, accanto ai nomi dei minori già accolti. Step prelimiare all’adozione sarà ovviamente la verificata da parte di Minsk dell’adottabilità di ciascun minore.

La notizia della conclusione dell’accordo arriva soltanto sei giorni dopo la lettera che N. S. Pospelova, direttrice del Centro Adozioni Nazionale di Minsk, aveva inviato agli enti italiani, lamentando il fatto che la CAI non avesse ancora provveduto a inviare a Minsk l’annuale rinnovo del “documento di garanzia”, scaduto il 13 settembre 2014. Quella missiva – che definiva la mancanza del documento di garanzia come «un ostacolo insuperabile per la futura collaborazione nell’esame delle pratiche di adozioni internazionali» e tramite gli enti si scusava con le famiglie per «le difficoltà che venutesi a creare» – aveva destato molta preoccupazione rispetto al rischio di chiusura delle adozioni. Il comunicato della CAI in questo senso sgombra il campo da ogni preoccupazione e pur senza citare esplicitamente la lettera del 13 gennaio spiega che «la direttrice del Centro Nazionale di Adozioni di Minsk, che ha ricevuto le più complete garanzie richieste all’Italia per gli anni 2014 e 2015, ha confermato alla Commissione che le pratiche di adozione internazione dei minori bielorussi da parte delle famiglie italiane continuano e continueranno ad essere effettuate in Bielorussia “ad alto ed impeccabile livello”».

 


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