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Più tasse per il non profit? Negli USA ci stanno pensando

Vacilla il dogma secondo il quale le organizzazioni non profit (che Oltreoceano gestiscono servizi essenziali quali scuole, ospedali e università) non devono pagare tasse, per esempio quelle sugli immobili. Nel Maine il governatore sta per varare una legge che le costringerebbe a pagare. E ridurrebbe il carico fiscale ai privati cittadini

di Gabriella Meroni

Meno tasse per il ceto medio, più tasse per il non profit. Si potrebbe riassumere così il progetto dello Stato USA del Maine, che si prepara a essere il primo in assoluto a tassare le organizzazioni non profit, colpendole con la “property tax”, una sorta di Imu a stelle e strisce. La notizia è arrivata come una bomba in un paese che ha fatto della “intoccabilità fiscale” degli immobili del terzo settore un dogma,  e delle agevolazioni al non profit una bandiera. Ma il governatore repubblicano Paul LePage non ha paura di apparire sacrilego e ha quindi annunciato la volontà di cancellare l’esenzione. Scatenando ovviamente un putiferio.

«Le organizzazioni non profit usufruiscono dei servizi pubblici esattamente come tutti gli altri», ha argomentato il governatore, «ma non li pagano, facendo ricadere il costo sui proprietari privati di case». La proposta LePage, notano i media statunitensi, ha qualche chance in più di essere approvata rispetto ad analoghi tentativi di tassare il non profit portati avanti in altri stati, perché il governatore ha legato questo provvedimento all’approvazione del budget statale. E ha promesso ai cittadini di alleggerire il carico delle imposte generali proprio grazie al maggior gettito dovuto alla nuova “Imu”.

Il “peso” contributivo del non profit americano potrebbe essere enorme. Oltreoceano infatti la maggior parte delle scuole e degli ospedali, oltreché la quasi totalità di università, musei ed altre istituzioni cuturali, sono senza fine di lucro. Istituzioni che, particolarmente nell’Est del paese, detengono un immenso patrimonio immobiliare: per avere un’idea, basti pensare che oltre un terzo degli edifici di Providence (capitale del Rhode Island) appartiene a un ente senza fine di lucro.


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