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Sant’Egidio: Giornata della Memoria contro ogni razzismo

Per Marco Impagliazzo la ricorrenza non deve essere «una semplice rievocazione del passato». Il suo invito è di partire dalle periferie «dove vivono insieme europei e immigrati», luoghi in cui «ricostruire una cultura della convivenza e della pace»

di Antonietta Nembri

Un 27 gennaio che sia occasione di riflessione e di nuovo impegno contro ogni forma di razzismo. È questo l’auspicio di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio alla vigilia della celebrazione del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz «La Giornata della Memoria non è una semplice rievocazione del passato, ma ci interroga sul presente e sul futuro delle nostre società europee. Perché non è mai inutile ricordare».

Sant’Egidio celebrerà la Giornata della Memoria con numerose iniziative in Italia e in Europa. «Di fronte alla grave recrudescenza dell’antisemitismo a cui abbiamo assistito negli ultimi anni fino ai recenti attentati di Parigi – e ai crescenti sentimenti di intolleranza nei confronti di Rom e sinti, che pure, in tanti, furono vittime dello sterminio ad opera dei nazisti – l’Europa rischia di smarrire la strada della convivenza tra persone di fedi religiose, culture e tradizioni differenti» ha detto ancora Impagliazzo.
Nella consapevolezza che «il dialogo non è una semplice posizione intellettuale ma l’unica alternativa allo scontro», il presidente della Comunità di Sant’Egidio invita istituzioni e società civile a rendere attuale la memoria di questa Giornata e dell’enorme tragedia dell’umanità rappresentata dalla Shoah, ora che anche gli ultimi testimoni diretti stanno via via scomparendo: «In Europa bisogna mettere assieme politiche lungimiranti e buona informazione e, soprattutto, non lasciare sole le periferie, dove spesso il disagio e la povertà acuiscono le tensioni: è a partire da questi luoghi, dove vivono insieme europei e immigrati, ormai nuovi cittadini europei, che il nostro continente può ricostruire una cultura della convivenza e della pace, rispettosa delle differenti identità, che è nelle sue radici più profonde».

Tra gli eventi si può ricordare quello di Milano in programma giovedì 29 gennaio (ore 18). In questa occasione la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Milano, come ogni anno, si ritrovano per ricordare gli Ebrei partiti dalla Stazione Centrale il 30 gennaio 1944 e nei mesi successivi. Questa commemorazione giunge nel 2015 alla sua diciannovesima edizione consecutiva. Liliana Segre, sopravvissuta, partita all’età di tredici anni per Auschwitz il 30 gennaio 1944, porterà la sua testimonianza.
 
L’incontro, aperto al pubblico, si svolge negli spazi del Memoriale della Shoah di Milano. Al termine sarà possibile visitare il Memoriale della Shoah, sostare presso i vecchi vagoni posti sul binario 21, punto di partenza della deportazione, per ricordare le vittime della Shoah e di tutti i genocidi del XX secolo.
 


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