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Cooperazione & Relazioni internazionali

La banca che suggerisce come evitare le tasse

Uno dei più importanti gruppi bancari africani offre suggerimenti (assolutamente legali) per eludere le tasse in Africa. A riportarlo un rapporto di ActionAid che sottolinea come l’elusione fiscale sia tra gli ostacoli principali allo sviluppo nei paesi più poveri

di Redazione

Un suggerimento per evadere le tasse. Una delle più importanti banche africane, Standard Chartered, ha promosso suggerimenti per eludere le tasse, in alcuni dei paesi più poveri al mondo. A dichiararlo, un nuovo rapporto di ActionAid, secondo cui la banca, che opera in 15 paesi africani, ha incluso consigli utili per evitare di pagare le tasse dovute, nella pubblicazione Standard Chartered Insights 2013/2014, destinata ai dipartimenti del tesoro del gruppo.
Il suggerimento sarebbe di strutturare gli investimenti attraverso Mauritius, così da evitare le tasse sui redditi di capitale e le ritenute alla fonte. 
Indicazioni assolutamente legali che, però, potrebbero causare una perdita notevole per le casse dei Paesi africani coinvolti.
Dai dati OCSE risulta che i Paesi in via di Sviluppo, a causa dei paradisi fiscali, perdono 3 volte quanto riescono a ricevere grazie agli aiuti internazionali. Una cifra spaventosa, risorse economiche che potrebbero invece essere utilizzate per costruire infrastrutture, scuole e ospedali e per ridurre la dipendenza dagli aiuti internazionali. Secondo ActionAid, solo questo consiglio di elusione fiscale, suggerito da Standard Chartered potrebbe costare ai Paesi africani, centinaia di migliaia di dollari.
“Per i paesi poveri, l’elusione fiscale dei grandi gruppi significa una perdita enorme di risorse”. Ha affermato il coordinatore di ActionAid Africa Advocacy, Henry Malumo. “Standard Chartered fa moltissime buone cose, offrendo servizi finanziari che aiutano la crescita dell’economia locale, ma la pubblicazione di questa strategia fiscale contribuisce a una cultura che incoraggia le aziende a cercare modi per evitare di pagare le tasse nei paesi più poveri”. Tra i paesi che potrebbero essere più influenzati dal consiglio pubblicati da gruppo bancario, il Kenya, la Nigeria, l’Uganda e lo Zimbawe e il Mozambico.
“Vogliamo vedere i Paesi in via di sviluppo, arrivare a sostenere in modo indipendente, la creazione di servizi per ridurre la povertà.” Ha dichiarato Ben Phillips, Direttore internazionale delle policy, della ricerca e dell’advocacy di ActionAid. “Le tasse sono uno strumento fondamentale per fare sì che ciò avvenga”.
Lo stesso tema era emerso al World Economic Forum di Davos, quando Winnie Byanyima, direttore esecutivo di Oxfam International, aveva riconosciuto la lotta all’elusione e all’evasione come arma chiave per combattere la povertà: “Spesso le grandi multinazionali spingono i governi ad abbassare le tasse e, soprattutto i paesi più poveri, non hanno scelta, sono disposti a tutto per attirare investimenti.” Aveva affermato Byanyima. “Se però riesco a sensibilizzarle su questi temi, magari a dividerle, ad averne anche solo alcune dalla nostra parte, allora potremo spingere per delle regole comuni.”


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