Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Burundi: Bob Rugurika rimane in carcere, il Parlamento Ue si mobilita

Il Parlamento UE, su spinta del gruppo dei Socialisti e Democratici, sta lavorando a una risoluzione a favore del giornalista burundese incarcerato per aver divulgato informazioni riguardanti l'assassinio delle tre religiose italiane uccise il 7 settembre 2014 a cui oggi il tribunale di Bujumbura ha rifiutato la scarcerazione

di Redazione

Da Bruxelles

Prima Human Rights Watch e Amnesty International, poi gli Stati Uniti, il Belgio e l’Unione Europea (via la sua delegazione a Bujumbura), ora tocca al Parlamento europeo mobilitarsi per chiedere la scarcerazione di Bob Rugurika, il giornalista burundese incarcerato dal 20 gennaio scorso con l’accusa di “complicità di omicidio” dopo che la radio di cui è direttore, Radio Publique Africaine, ha diffuso informazioni riguardanti l'assassinio delle tre religiose italiane uccise nel settembre 2014.

«Alcuni deputati europei del Gruppo Socialisti e Democratici si sono riuniti per lavorare a una risoluzione sul caso di Bob Rugurika da presentare la prossima settimana durante la sessione plenaria», che si terrà a Strasburgo. È quanto ha rivelato a Vita.it Cecile Kyenge, eurodeputata del Pd che sta seguendo con grande attenzione la sorte del direttore di Radio Publique Africaine (RPA). «La risoluzione, dedicata ai diritti umani e alla libertà di espressione, partirà dal caso specifico di Rugurika, di cui chiediamo l’immediata scarcerazione».

Ma proprio oggi, il Tribunale di prima istanza di Bujumbura ha rifiutato la scarcerazione del giornalista burundese, confermando le accuse di “complicità in omicidio” e di “violazione del segreto d’istruttoria”. Secondo il sostituto procuratore, se liberato, l’accusato avrebbe potuto entrare in contatto con delle persone legate all’omicidio delle suore italiane.
Se ritenuto colpevole, Rugurika rischia fino a 20 anni di carcere.

Rugurika, che indagava da mesi sull'omicidio delle tre suore italiane, aveva mandato in onda a metà gennaio un’inchiesta sull’assassinio delle suore italiane, che includeva l’intervista di una fonte anonima secondo la quale i servizi segreti burundesi sono direttamente implicati nel triplice omicidio. 

Una versione del tutto opposta a quella ufficiale diffusa dalla polizia burundese all’indomani del terribile fatto e che attribuiva il crimine ad uomo con disturbi mentali che aveva agito da solo "per motivi personali".

A seguito della messa in onda dell’inchiesta, il direttore di RPA era stato convocato negli uffici del Procuratore generale di Bujumbura con la richiesta di rivelare la sua fonte, ma di fronte al suo rifiuto, il giornalista è stato incarcerato con l’accusa di “violazione del segreto di istruttoria” e di “complicità di omicidio”.

Ma la vicenda non finisce qui. Il 26 gennaio scorso, la RPA ha diffuso nuove rivelazioni che indicano tra i mandanti dell'omicidio Adolphe Nshimirimana, all'epoca a capo dei servizi segreti burundesi.

La RPA è un’emittente radiofonica da sempre considerata dal regime burundese uno strumento dell’opposizione, e in particolar modo del suo fondatore, Alexis Sinduhije, che nel 2009 ha creato un nuovo partito politico chiamato Movimento per la solidarietà e la democrazia, per poi presentarsi alle elezioni presidenziali del 2010.

«Quello di Rugurika fa parte di tutta una serie di casi di violazioni della libertà d’espressione e dei diritti umani che si stanno verificando in questo momento in molti dei paesi dell’Africa sub sahariana che affronteranno le elezioni nei prossimi mesi, tra cui il Burundi», sostiene Cecile Kyenge.

Secondo l’eurodeputata, questo tipo di violazioni sono diventate «strumenti nelle mani di governi e leader per cercare di eliminare i loro rivali politici».
«Bob Rugurika deve essere liberato», sostiene la deputata del Gruppo dei Socialisti e Democratici europei, «dobbiamo essere uniti nel sostenere il suo impegno per la difesa dei diritti delle persone».

Foto: Parlamento Europeo a Bruxelles – Fonte Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA