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Ancora 76 kg di cibo in pattumiera. Contro lo spreco arriva un diario

Oggi è la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Da un lato gli italiani puntano alla tecnologia con frigoriferi intelligenti per non buttare alimenti in pattumiera e sempre più ricorrono al doggy bag al ristorante

di Antonietta Nembri

In occasione della seconda giornata nazionale contro lo spreco alimentare e a un anno dalla convocazione della Consulta Pinpas ((Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare), Last Minute Market e la campagna europea Un anno contro lo spreco, con il Distal dell’Università di Bologna presentano il Diario domestico dello spreco alimentare: un campione rappresentativo di famiglie italiane sarà impegnato nel monitoraggio scientifico del cibo sprecato. Per la prima volta gli italiani conteggeranno il loro spreco effettivo, anziché la loro percezione.

Si tratta di un'iniziativa, spiega Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market, «rivoluzionaria, sulla scia di quanto da tempo si sta sperimentando nei Paesi anglosassoni: lo studio consentirà di capire quali prodotti alimentari sono più oggetto di spreco all’interno dei nuclei domestici italiani, e perché, completando i dati già monitorati nel tempo dall’Osservatorio nazionale Waste Watcher». Il Diario si sottolinea ha un vantaggio rispetto a tutte le altre metodologie esistenti: registra anche il cibo che viene smaltito attraverso gli scarichi domestici (latte, succhi di frutta o caffè avanzato che si getta nel lavandino) o dato da mangiare agli animali domestici. L'esperimento sarà realizzato nell’arco di una settimana calendarizzata nel mese di aprile 2015 e offrirà indicazioni chiare sull'intervento da realizzare per ridurre gli sprechi domestici, sia nel contesto di una campagna mirata di comunicazione, che nell'impostazione di un dialogo efficace con gli stakeholder. «Presenteremo i dati del Diario il prossimo 5 giugno, Giornata mondiale dell’Ambiente» annuncia Segrè.

Dai dati della nuova survey lanciata da Waste Watcher Knowledge for Expo, l'Osservatorio dedicato ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità, attivato da Last Minute Market con Swg per svolgere studi e ricerche sui temi caratterizzanti l’Esposizione Universale e promuovere l’elaborazione di smart policies sulle questioni centrali del nostro tempo legate al cibo e che è stato focalizzato su tecnologia e spreco alimentare emerge che quattro italiani su 5 si dichiarano incuriositi e soddisfatti delle tecnologie che possono favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare. Ma quali sono le nuova frontiere? Gli italiani delegano le loro aspettative al frigorifero “intelligente”, capace di segnalare le date di scadenza del cibo riposto, e di conservare meglio il cibo. Tuttavia un italiano su 5, per l’esattezza il 19% degli intervistati, si dichiara ancora impreparato o impaurito di fronte a tecnologie intelligenti.

I più spreconi? Sono i giovani e i bambini, secondo il 63% degli intervistati. Nella percezione degli italiani solo il 22% dei cittadini di mezza età e solo il 2% degli anziani può essere tacciato di spreco. E i luoghi dello spreco? Mense, supermercati e ristoranti secondo la grande maggioranza degli intervistati, che auspica, sempre a larghissima maggioranza, una campagna di educazione sul tema sia per gli studenti che per i cittadini: lo chiede l’80% degli intervistati, quindi 4 italiani su 5.

Nella giornata di prevenzione dello spreco alimentare in Italia anche Coldiretti presenta i dati di una sua indagina con Ixè e che mostrano come sei italiani su 10 (il 60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici nel corso del 2014 secondo una tendenza favorita dalla crisi. Tuttavia resta ancora molto da fare con ogni italiano che ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. 

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, tra chi ha tagliato gli sprechi, il 75% fa la spesa in modo più oculato, il 56% utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, il 37 riducendo le quantità acquistate, il 34% guardando con più attenzione la data di scadenza e, infine, l’11% donando in beneficenza.

La tendenza a ridurre gli sprechi cresce anche fuori dalle mura domestiche con un italiano su tre (33%) che quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag” anche se tra questi, solo il 10% lo fa regolarmente, mentre il 23% solo qualche volta

Foto: fonte Getty Images


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