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Cooperazione & Relazioni internazionali

Aiutiamo i bambini della Siria a non diventare profughi

AiBi, attiva nel paese devastato dalla guerra con diversi progetti di solidarietà, lancia la campagna "Io non voglio andare via" per aiutare i piccoli siriani a non lasciare le proprie case e vivere meglio nella loro terra

di Gabriella Meroni

In Siria, si sta consumando un dramma senza eguali. Oltre 3 milioni di bambini sono sfollati assieme a quel che resta della loro famiglia. Chi rimane cerca disperatamente di sopravvivere nei villaggi, ma le condizioni di vita sono molto difficili. Per questo Ai.Bi. ha lanciato Io non voglio andare via, Campagna di sostegno a distanza per 5 mila bambini affinché i bambini con le loro famiglie non siano costretti a lasciare la loro casa, a cui si può contribuire con soli 25 euro al mese. Uno degli interventi più significativi è la costruzione di un forno per la produzione del pane, già operativo, che sforna 2 tonnellate di pane al giorno, che viene distribuito gratuitamente a circa 800 famiglie povere. La restante parte è invece destinata alla rivendita a prezzi calmierati, a copertura dei costi di funzionamento, per garantire la sostenibilità del forno. In collaborazione con l’Associazione Syrian Children Relief, Ai.Bi. Amici dei Bambini opera nella provincia di Idlib in decine di villaggi, tra cui Binnish, Taftanaz, e Sarmin, con specifici interventi.
Si tratta di uno degli interventi più importanti e ambiziosi che Ai.Bi. sta realizzando a sostegno della popolazione siriana. Il progetto prevede anche la distribuzione di latte in polvere a circa 2.500 bambini a rischio malnutrizione, e si pone come obiettivo primario quello di assicurare beni alimentari di prima necessità alle comunità locali più duramente colpite dal conflitto.
Per proseguire la realizzazione di questi interventi prioritari, tuttavia, è necessaria la generosità di donatori istituzionali e privati: per questo Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio Paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. 
 “Si tratta della prima campagna di sostegno a distanza che mira ad aiutare i bambini siriani e le loro famiglie a rimanere nelle proprie case – dice Luigi Mariani, country coordinator Siria e Turchia -, perché crediamo fortemente che abbiano il diritto di sentirsi a casa nel proprio Paese. Con i colleghi siriani di Binnish abbiamo lavorato molto per la realizzazione di questo progetto, perché il contesto è talmente precario che alle famiglie mancano le cose basilari come il pane quotidiano. Con il nostro forno siamo in grado di garantire a centinaia di bambini, ogni giorno, un sostentamento minimo necessario per sopravvivere in un contesto così drammatico come quello di guerra in Siria. Molto è stato fatto", continua Mariani, "ma non è mai abbastanza, specialmente considerato che la crisi si aggrava giorno dopo giorno e non sembra profilarsi un’immediata soluzione". 
Bastano solo 25 euro per sostenere la campagna di AiBi, e  aiutare così a portare avanti e potenziare le attività dell'associazione in Siria. Tra i progetti futuri, per esempio, c'è aumentare la capacità del forno oltre le 2 tonnellate, distribuire più latte in polvere e costruire nuovi spazi sicuri per i bambini come la ludoteca sotterranea.

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