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Sei depresso? Se lo scrivi su facebook ricevi aiuto immediato

Il social network lancia una nuova funzione che consente di segnalare post "sospetti" di amici in crisi. Obiettivo dichiarato, prevenire i suicidi. Per non dover più dire "ecco cosa scriveva su facebook prima di togliersi la vita"

di Gabriella Meroni

Un messaggio disperato, una foto cupa, parole che sembrano arrivare da un buco nero dell'anima: segnali che spesso lanciano su facebook persone depresse, in crisi, che potrebbero di lì a poco commettere atti di autolesionismo se non addirittura suicidarsi. D'ora in poi, chi vedrà dei post di questo genere scritti da un amico potrà fare qualcosa, grazie a una iniziativa di prevenzione del suicidio che il social network ha lanciato la scorsa settimana negli Stati Uniti in collaborazione con diverse associazioni che si occupano proprio di disagio psichico.
La nuova funzione consente agli utenti di segnalare allo staff del social network i post sospetti di un amico: da quel momento un team di esperti appositamente formati li esamina, e se li ritiene effettivamente indicativi di un disagio profondo invierà all'autore uno speciale messaggio in cui compaiono tre diverse opzioni: contattare direttamente l’amico che ha inoltrato la segnalazione, chiedere l'aiuto di un’altra persona, oppure chiamare un’associazione di prevenzione del suicidio. Per offrire aiuto a chi ne ha bisogno, facebook ha stretto una partnership con alcune organizzazioni specializzate tra cui Now Matters Now, il National Suicide Prevention Lifeline, Save.org e Forefront: Innovations in Suicide Prevention, quest'ultima nata dalla School of Social Work dell'università di Washington's.
Per ora l'iniziativa, online dallo scorso 25 febbraio, è a disposizione di circa la metà degi utenti americani di facebook, ma sarà estesa entro due mesi a tutti gli iscritti degli Usa. "Abbiamo una squadra di operatori al lavoro 24 ore al giorno su questo nuovo servizio", ha spiegato il product manager di facebook Rob Boyle, "incaricati di esaminare le segnalazioni e dare priorità a quelle più urgenti, inviando al più presto l'aiuto necessario".


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