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Associazioni, recuperare l’Iva adesso è più difficile

La legge di Stabilità 2015 ha introdotto il cosiddetto split payment sull'Iva. Una procedura che rischia di costare care alle associazioni sportive e non solo a loro. Ecco perché

di Redazione

Si chiama split payment e rischia di essere un grosso guaio per le associazioni sportive dilettantistiche e le associazioni in generale.

Cos’è lo split payment? È una misura introdotta dalla legge di Stabilità del 2015 (all’art. 1, comma 629, lett. della L. n. 190/2014 – dal 1 gennaio ha modificato l’art. 17-ter del decreto Iva, il D.P.R. n. 633/1972) che prevede che l’Iva sulle fatture presentate agli enti pubblici non sia più pagata dai fornitori (nel nostro caso le associazioni), ma direttamente dalla pubblica amministrazione. E fino a qui non ci sarebbe nulla di male. Anzi si eviterebbe semplicemente un giro contabile. Se però siete un’associazione e vi avvalete delle agevolazioni fiscali ex 398 /1991 (molto convenienti se per esempio non avete raggiunto 250mila euro di fatturato da attività commerciali in un anno) avete un problema non da poco. Questo perché le associazioni che stanno dentro il perimetro della 398 fino a ieri potevano arrivare a incassare anche il 50% dell’iva riscossa.

Come uscire dall’impasse? A quanto apprende Vita.it l’Agenzia delle Entrate proprio in questi giorni in un tavolo aperto con il Forum del Terzo Settore sta ragionando su come mettere un pezza in via interpretativa al vulnus giuridico aperto dalla legge di Stabilità. Quanto sia prossima la soluzione, ad oggi non è dato sapersi.  


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