Welfare & Lavoro

Reddito minimo, si parte dal Reis

Ecco cosa prevede la proposta dell'Alleanza contro la povertà in Italia sul tavolo del ministro Poletti. Il costo? Sette miliardi per coprire l'emergenza del 9,9% della popolazione italiana

di Redazione

Ieri il ministro Giuliano Poletti (vedi nelle correlate e intervista in uscita sul prossimo numero del magazine in edicola da sabato), oggi (sulle pagine del Corriere dalla Sera) il nuovo presidente dell’Inps, Tito Boeri (in foto al Festival dell’economia di Trento, di cui ha matenuto la direzione scientifica) : il reddito minimo pare aver finalmente scalato l’agenda del nostro Governo.

Conviene allora avere chiaro il punto di partenza del dibattito che nelle prossime settimane vedrà impegnati sono solo gli attori politici, ma anche amministratori locali, tecnici e mondo del Terzo settore. Un punto di partenza che si cela dietro una sigla: Reis, ovvero Reddito di inclusione sociale. Lo strumento a regime vale 7 miliardi e coinvolgerebbe quella fascia di popolazione che non raggiunge standard di vita minimamente accettabili: per l’istat il 9,9% della popolazione italiana. L’organi promotore del Reis è invece L’Alleanza contro la povertà in Italia a cui aderiscono diversi soggetti sociali, sindacali, del terzo settore e istituzionali. Il professor Cristiano Gori ne è il responsabile scientifico.

Ma cosa dice la proposta? Qui il documento completo 

Il Reis in sintesi
 

Utenti: le famiglie in povertà assoluta.  Il Reis è destinato ai cittadini di qualsiasi nazionalità, in possesso di un valido titolo di legittimazione alla presenza sul territorio italiano e ivi residenti da almeno 12 mesi. Il principio guida è l’universalismo: una misura per tutte le famiglie in povertà assoluta.

 

Importo: ogni famiglia riceve mensilmente una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia Istat della povertà assoluta. Il principio guida è l’adeguatezza: nessuna famiglia è più priva delle risorse necessarie a raggiungere un livello di vita “minimamente accettabile”.

Variazioni geografiche: la soglia di povertà assoluta cambia in base alla macro-area (nord/centro/sud) ed alla dimensione del comune (piccolo/medio/grande) dove ci si trova. Si tiene così conto delle notevoli differenze nel costo della vita esistenti in Italia, in modo da assicurare a tutti eguaglianza sostanziale nell’accesso alla misura e nel potere d’acquisto che questa garantisce. Il principio guida è l’equità territoriale: poter avere le stesse condizioni economiche effettive in qualunque punto del paese.

Servizi alla persona: insieme al contributo monetario, gli utenti del Reis ricevono i servizi dei quali hanno bisogno. Possono essere servizi per l’impiego, contro il disagio psicologico e/o sociale, riferiti a bisogni di cura – disabilità, anziani non autosufficienti – o di altra natura. S’intende così fornire nuove competenze alle persone e/o aiutarle ad organizzare diversamente la propria esistenza. Il principio guida risiede nell’inclusione sociale: dare alle persone l’opportunità di costruire percorsi che – nei limiti del possibile – permettano di  uscire dalla condizione di marginalità.

Welfare mix: il Reis viene gestito a livello locale, grazie ad un impegno condiviso, innanzitutto, da Comuni e Terzo Settore. I Comuni – in forma associata nell’Ambito – hanno la responsabilità della regia complessiva e il Terzo Settore co-progetta insieme a loro, esprimendo le proprie competenze in tutte le fasi dell’intervento; anche altri soggetti svolgono un ruolo centrale, a partire dai quelli dedicati a formazione e lavoro. Il principio guida consiste nella partnership: solo un’alleanza tra attori pubblici e privati a livello locale permette di affrontare con successo il nodo povertà.

Lavoro: tutti i membri della famiglia in età tra 18 e 65 anni ritenuti abili al lavoro devono attivarsi nella ricerca di un’attività professionale, dare disponibilità a iniziare un’occupazione offerta dai Centri per l’impiego e a frequentare attività di formazione o riqualificazione professionale. Il principio guida consiste nell’inclusione attiva: chi può, rafforza le proprie competenze professionali e deve compiere ogni sforzo per trovare un’occupazione.

 

Livelli essenziali: il Reis costituisce un livello essenziale delle prestazioni ai sensi dell’art 117 della Costituzione ed è il primo inserito nelle politiche sociali del nostro paese. Viene così introdotto un diritto che assicura una tutela a chiunque cada in povertà assoluta. Il principio guida è quello di cittadinanza, secondo il quale viene assicurato a tutti il diritto di essere protetti contro il rischio di povertà assoluta.


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