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Feder: «Una piccola firma per cambiare molto»

Lo psicologo della Casa del Giovane di Pavia, membro del Movimento No Slot spiega perché è fondamentale sostenere la petizione e chiedere a Renzi che si faccia marcia indietro sulla Delega Fiscale. «Non c'è solo il tema azzardo. I giovani con cui parlo vivono il problema e sentono un enorme distanza della politica, che quando non fa nulla riesce anche a cancellare quello che di buono i territori costruiscono»

di Lorenzo Maria Alvaro

Il Movimento No Slot ha lanciato una petizione online su Change.org, rivolta al premier Matteo Renzi, perché fermi l'approvazione della legge delega in materia fiscale che tra le altre cose prevede un stop alla pubblicità del gioco d'azzardo legalizzato che è un bluff. Abbiamo chiesto allo psicologo della Casa del Giovane di Pavia, Simone Feder, tra i promotori della petizione, perché sia importante sostenere questa iniziativa.

Perché è fondamentale lo stop alla pubblicità nella battaglia all'azzardo?
I ragazzi della scuola con cui parlavo anche stamattina, in un seminario che sto tenendo, lo dicono sempre: basta con questo bombardamento. Si trovano la pubblicità dappertutto. In tv, sul cellulare, in rete. È un accerchiamento che deve finire. L'azzardo ormai con gli spot entra nelle case, sul lavoro, sui telefoni. È una cosa inaccettabile

Dunque la sua è una posizione proibizionista?
Il proibizionismo non c'entra nulla. Qui non si sta parlando di un problema sanitario. più lo tratteremo come tale e meno capiremo qual è il problema. Stiamo parlando di un problema culturale ed economico. E questo i giovani lo hanno capito bene. I politici un po' meno tanto che arrivano a pensare di pagare il welfare e i danno del gioco d'azzardo usando proprio i soldi che arrivano dalle macchinette. Una mano cerca di risolvere quello che l'altra mano crea. È ora di dire basta.

Per questo avete lanciato la petizione?
Si, una proposta che tutti devono sostenere. Basta una firma, un minuto di tempo per chiedere al Governo di fare qualcosa di utile. Intanto sostenere quello che Comuni e Regioni in questi anni hanno messo in campo per aiutare i propri cittadini. E poi per cominciare ad occuparsi del tema in maniera seria. Oggi tocca a noi essere protagonisti. Perché se noi non ci occupiamo della politica possiamo essere certi che la politica si occuperà sempre di noi.

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