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Le richieste di Slot Mob e Movimento no slot al Mef

Ecco l’esito dell’incontro tra i rappresentanti delle associazioni che si battono contro l’azzardo legalizzato e il sottosegretario Pier Paolo Baretta. Intanto continua l’impegno della petizione su Change.org

di Redazione

Mercoledì 4 marzo 2015 alcuni esponenti del movimento Slot Mob, anche in rappresentanza dell'Associazione Movimento No Slot, con il quale era stato concordato il contenuto dell'intervento, hanno incontrato il sottosegretario al Ministero dell'economia con delega ai giochi on. Pier Paolo Baretta per discutere i contenuti del decreto in tema di riordino del settore dell'azzardo che entro fine marzo approderà al Consiglio dei Ministri.
 
Nelle settimane precedenti avevamo espresso grande preoccupazione sui provvedimenti contenuti nel decreto, e nel colloquio avuto con il sottosegretario sono stati trattati i seguenti punti:
 
1) Limitazione della pubblicità: Al sottosegretario abbiamo comunicato che riteniamo il divieto di pubblicità solamente nella fascia oraria 16-19 e nei programmi per minori una misura assolutamente insufficiente. Poiché nelle settimane precedenti il sottosegretario si era dichiarato preoccupato sui possibili ricorsi delle società concessionarie in caso di approvazione di un divieto totale, abbiamo fornito un fascicolo contenente recenti sentenze della Corte di giustizia europea che confermano ampia libertà degli Stati membri di limitare il settore dell'azzardo in tutela dei cittadini, oltre a ricordare che in Germania tale divieto è in vigore dal 2008, creando un precedente molto importante. Si tratta di un orientamento giurisprudenziale oramai consolidato che darebbe tranquillità al governo di proibire totalmente pubblicità e sponsorizzazioni, come abbiamo richiesto a gran voce pubblicamente. Abbiamo comunque richiesto della documentazione che giustificasse la preoccupazione di ricorsi in sede europea (sentenze, direttive comunitarie ecc.) perché dai documenti di pubblico dominio ci sembra assolutamente infondata. Rimaniamo in attesa di ricevere prima possibile quanto richiesto.
 
2) Cancellazione dei regolamenti degli enti locali e annullamento dei loro poteri in materia di azzardo: La preoccupazione del sottosegretario è che una normativa eccessivamente limitante dell'azzardo in alcuni comuni o regioni potrebbe portare ad un aumento del gioco illegale. Abbiamo fatto presente che tali regolamenti – che prevedevano distanze minime dai punti sensibili e limitazione degli orari di apertura al pubblico delle sale giochi – non hanno cancellato l'offerta di gioco legale nei territori, ma hanno semplicemente "congelato" l'offerta di gioco a quella esistente, che è di gran lunga sufficiente a soddisfare la domanda di azzardo legale, dal momento che rimaniamo il terzo paese al mondo in quanto a diffusione.  Il Sottosegretario inoltre sostiene che, per effetto di questo decreto, verrebbero rimosse 80-100 mila Awp dai bar (o esercizi commerciali in genere). Abbiamo ribattuto che, quand'anche questo fosse vero (attendiamo numi sui calcoli effettuati), comunque togliendo poteri ai comuni non c'è nessuna garanzia che l'offerta complessiva dell'azzardo non possa incrementare, mancando del tutto all'interno del decreto riferimento a blocchi sull'emanazione di nuove concessioni o sull'incremento del numero totale dei diritti ad installare slot machine nei prossimi rinnovi delle concessioni esistenti.
 
Abbiamo anche evidenziato quanto poco tempo sia stato lasciato all'opinione pubblica per discutere in maniera più ampia dell'azzardo in Italia, vista la portata del decreto che il sottosegretario si appresta a presentare. Per anni non c'è mai stato un vero dibattito culturale su questo argomento, e ora che si sta per portare a termine una riforma così importante, ci ritroviamo a dover discutere con tempi ristrettissimi senza poter affrontare l'argomento in tutta la sua complessità peraltro sulla base di una bozza ufficiale mai pubblicata né smentita dal governo. Questa rischia di essere una riforma estremamente impattante in materia di azzardo, con la sicurezza che l'argomento difficilmente potrà essere affrontato di nuovo nel breve periodo.
 
L'obiettivo dichiarato dal governo è quello di trovare un equilibrio tra le esigenze di tutela della salute pubblica, lotta all'illegalità e mantenimento delle entrate erariali. Partendo dal presupposto che consideriamo non corretto mettere questi tre aspetti sullo stesso livello, ci sembra in ogni caso che questo decreto sacrifichi il primo obiettivo a vantaggio degli altri due.
 
L'incontro si è concluso con l'impegno reciproco a confrontarsi nuovamente sugli aggiornamenti relativi al processo di approvazione del decreto.

Nel contempo è stata lanciata una petizione su Change.org, rivolta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché fermi la Delega Fiscale.

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