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Caro Renzi. I sindaci lombardi dicono no al decreto sull’azzardo

È stata spedita ieri sera una lettera al Presidente del Consiglio firmata dai sindaci di 12 città lombarde capoluogo di provincia per dire no al decreto sul gioco d'azzardo legale che toglierebbe ai municipi la possibilità di intervento

di Riccardo Bonacina

Non solo le Associazioni e Movimenti della società civile si stanno mobilitando (Firma qui la petizione), ora si muovono anche i sindaci. Ecco il testo dell'importante lettera inviata oggi da 12 sindaci delle città capoluogo di provincia lombarde:.

Gentile Presidente del Consiglio, egregi Ministri,

con la presente i firmatari Sindaci intendono portare alla Vostra attenzione l’azione svolta sino ad ora dai Comuni lombardi nella lotta al dilagante fenomeno sociale della ludopatia.

I provvedimenti adottati hanno messo un freno agli impatti devastanti prodotti dal fenomeno del gioco d'azzardo patologico sul territorio, rappresentati dall'emergenza sanitaria dovuta all’incremento del numero di giocatori e dall’emergenza sociale conseguente alla dispersione delle risorse economiche delle famiglie.

Per questo motivo, pur non volendo esprimere giudizi preventivi sul decreto in queste ore presso il Consiglio dei Ministri, riteniamo doveroso sottolineare quanto segue:

  1. L'ipotesi di togliere ai Sindaci la possibilità di regolamentare e limitare gli orari di accensione delle slot machine non può che trovarci decisamente contrari: la regolamentazione degli orari è uno dei pochi strumenti di cui gli amministratori locali dispongono per frenare il fenomeno pertanto è necessario che questa possibilità rimanga in capo ai Sindaci, che dispongono della fotografia dei territori che amministrano e che quindi ne sanno cogliere al meglio le criticità.
  2. Anche l’ipotesi di togliere alle amministrazioni locali la possibilità di individuare e mappare “luoghi sensibili” intorno ai quali sia vietato concedere nuove autorizzazioni per l’apertura di sale gioco o l’installazione di nuovi apparecchi slot non può essere da noi accolta senza sconcerto. Questo strumento, introdotto dalla legge regionale nr 8 del 2013, si è rivelato molto efficace per evitare l’incremento del numero di apparecchi slot e in particolare si è rivelato utile nella tutela di quelle “fasce deboli” che sono maggiormente attratte dal gioco e quindi a rischio patologico.

Il nostro auspicio è che la nuova normativa non mortifichi il lavoro svolto dai singoli comuni e dagli enti locali ma che sappia invece recepire le indicazioni che provengono dalla Corte Costituzionale, dal Consiglio di Stato e dai Tribunali amministrativi regionali, che recentemente hanno riconosciuto la validità e la legittimità dei provvedimenti di regolamentazione del gioco d'azzardo da parte delle amministrazioni locali.

Vi chiediamo di ascoltarci prima di decidere e , soprattutto, di non lasciarci soli nel garantire la salute dei nostri cittadini oltre alla serenità sociale e la prevenzione di criminalità e degrado.

Certi che le istanze territoriali esposte verranno tenute in debita considerazione, porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Per il comune di PAVIA il vicesindaco Angela Barbara GREGORINI

Per il Comune di BERGAMO il Sindaco Giorgio GORI

Per il Comune di BRESCIA l'Assessore Valter MUCHETTI

Per il Comune di CREMA il Vice Sindaco Angela Maria BERETTA

Per il Comune di CREMONA l'Assessore Rosita VIOLA

Per il Comune di LECCO l'Assessore Ivano DONATI

Per il Comune di LODI l'Assessore Andrea FERRARI

Per il Comune di MILANO il Vice Sindaco Ada Lucia DECESARIS   

Per il Comune di MONZA BRIANZA l'Assessore Carlo ABBA'

Per il Comune di SONDRIO l'Assessore Loredana PORRA

Per il Comune di VARESE l'Assessore  Sergio GHIRINGHELLI

Per il Comune di COMO il Vicesindaco Silvia MAGNI


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