Welfare & Lavoro

20mila firme per escludere la rendita Inail dall’Isee

L'iniziativa lanciata da Anmil ha avuto un successo inaspettato. «Porteremo le firme e la petizione in Parlamento. Il nuovo sistema di calcolo entrato in vigore nel 2015 penalizza i grandi invalidi e gli infortunati con disabilità», ha sottolineato il presidente nazionale Franco Bettoni

di Redazione

«Alla vigilia del terzo sabato di Open Day, sono state superate le più rosee aspettative con quasi 20.000 firme raccolte in solo due giornate nelle oltre 500 Sedi ANMIL, in un crescendo di attenzione e di presenza, a testimonianza di come il passaparola su questa iniziativa abbia funzionato bene in tutt’Italia. Un bilancio straordinario che ci fa ben sperare nell’ultima giornata, quella di domani sabato 14 marzo, che riteniamo sarà ancora più proficua e ci farà trarre un bilancio di grande significato quando, lunedì prossimo, porteremo le firme e la petizione contro l’inserimento della rendita INAIL nell’ISEE alle due Camere del Parlamento», afferma il presidente nazionale ANMIL Franco Bettoni.

«L’esclusione della rendita dal computo dell’ISEE – spiega il Presidente Bettoni – è necessaria perché il nuovo sistema di calcolo entrato in vigore nel 2015 penalizza i grandi invalidi e gli infortunati con disabilità percentualmente più elevate che non possono beneficiare a pieno delle compensazioni previste dal nuovo ISEE subendo, quindi, un ampio ed ingiustificato taglio delle prestazioni sociali finora loro riconosciute, oltre ad un aumento incondizionato delle quote di compartecipazione da pagare per ottenerli».

La battaglia dell’ANMIL a partire dalla scorsa settimana ha trovato anche il supporto dell’ANCI e di molte Regioni cui non piace il nuovo ISEE, che danneggia le fasce sociali più deboli. Alcuni Consigli regionali quali quello della Liguria, della Sardegna e della Valle d’Aosta cui si è aggiunto pochi giorni fa anche il Friuli Venezia Giulia, hanno sposato un documento della Commissione Welfare dell’ANCI che chiede un momento di riflessione che garantisca le prestazioni sociali a tutti coloro che già ne hanno usufruito l’anno scorso in attesa che si chiariscano le conseguenze di tre sentenze del TAR del Lazio che censurano il decreto del Governo attuativo sul nuovo ISEE.

«Per questo ribadiamo la nostra vicinanza ai cittadini che il sabato 14 marzo si recheranno ai nostri Open Day – conclude il presidente Bettoni – durante i quali, oltre a raccoglierne le firme, metteremo anche a loro disposizione gratuitamente esperti e professionisti. Riusciremo così ad aiutare e sostenere nei fatti coloro che temono di perdere diritti e prestazioni».

«Oggi chiediamo, dunque, agli organi di informazione di sostenere una battaglia che non è solo nostra e di dare risalto a questo ultimo appuntamento di Sabato che riguarda tutti i cittadini e rappresenta un passo importante per porre al centro dell’attenzione collettiva il valore del lavoro, da cui deriva il benessere economico dell’intero paese, senza dover rischiare o perdere la salute e la vita», conclude il Presidente Bettoni.


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