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Una giornata da sordi

Josè Saramago, nel suo romanzo Cecità, aveva immaginato un mondo in cui tutti diventavano ciechi. Un video, diventato in pochi giorni virale, racconta cosa accade se parlassimo a gesti

di Carmen Morrone

Lo scopo è presentare un nuovo servizio dedicato ai non udenti. Ma l’esperimento ha coinvolto molte persone che sono state sensibilizzate sul tema della disabilità sensoriale. Alcuni hanno seguito anche un breve corso di linguaggio dei segni.

Il corto si intitola Hearing Hands ed è promosso da Samsung Turchia per pubblicizzare Samsung Duyan Eller un call center che anziché sonoro è video.

Le telecamere nascoste seguono una mattinata di Muharrem. Il ragazzo, come ogni giorno, esce con la sorella per sbrigare qualche commissione.

E a differenza del solito, incontra persone che si rivolgono a lui con il linguaggio dei segni. Accade dal panettiere, con passanti, con il taxista.

Muharrem è incredulo. Mentre la sorella, complice dell’operazione, sminuisce la cosa e ha il compito di portarlo davanti a un totem interattivo che si rivolge proprio a Muharrem.

E qui viene svelata la candid camera.

Al di là dell’operazione di marketing,  il video sta informando il pubblico sulla sordità, sulle barriere di comunicazione che isolano i sordi. I quali necessitano ad esempio di semplici segnali visivi.

Non solo. L’esperienza ha richiesto oltre un mese di preparazione con corsi intensivi di linguaggio dei segni per tutti gli attori. Ed è stato girato in collaborazione con l’Associazione turca dei sordi che ha segnalato Muharrem come “vittima“ della candid camera.

 

 

 

 

 


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