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Sostenibilità sociale e ambientale

WWF: con “L’ultimo lupo” per salvare i lupi italiani

L'associazione affianca la promozione del film di Jean-Jacques Annaud "L'ultimo lupo" e rilancia la sua campagna, anche culturale, per la salvaguardia di questo animale simbolo della natura selvaggia e che in Italia è ancora a rischio

di Antonietta Nembri

Un film che ha la forza necessaria per scardinare gli ostacoli “culturali” che impediscono nel nostro Paese la corretta conoscenza di un animale che è un “simbolo” della natura selvaggia, ancora così importante per gli equilibri naturali. Ed è proprio per questa sua forza che il WWF affianca la promozione in Italia del film “L’ultimo lupo” del regista Jean-Jacques Annaud nelle sale della penisola dal 26 marzo (distribuzione Notorious Pictures – qui il trailer ufficiale).

«È in atto un pericoloso ritorno al passato, che rischia di cancellare gli straordinari sforzi finora fatti per la conservazione di questa specie e la messa a frutto delle migliori esperienze di convivenza uomo-predatori già avviate in molte parti del nostro paese» dichiara Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia.«La storia da cui è tratto il film chiarisce molto bene come siano saltati gli equilibri su cui si basa la convivenza tra lupi e uomini e quanto questo provochi l’accanimento di questi ultimi verso i predatori. L’ultimo lupo di Jean-Jacques Annaud rappresenta questa drammatica realtà con immagini potenti e suggestive, capaci di descrivere il legame profondo che Annaud ha saputo mostrare tra la natura e le popolazioni indigene, abituate a sopravvivere in ambienti estremi, e l’importanza della loro sapienza rispetto a tali relazioni. In questo film la favola del lupo “cattivo” cui siamo abituati, si ribalta: il lupo è sì una specie crudele ma trova nel suo cammino uomini capaci di azioni orribili e “incomprensibili”: l’uomo diventa corruttibile, crudele e a volte anche stupido».

Del resto come accade ai lupi protagonisti dell’ultima pellicola del maestro Annaud anche nella nostra cultura i predatori hanno da sempre assunto una connotazione negativa, retaggio di rapporti conflittuali che risalgono al tempo in cui Italia ed Europa erano agricole. Negli anni ’70 il WWF aveva stimato appena 100 esemplari in tutta Italia. Grazie alla battaglia intrapresa dall’associazione con l’operazione San Francesco oggi in Italia vivono quasi 1.200 lupi. Anche in molti Paesi europei il numero degli esemplari è in aumento come in Germania, Spagna, Scandinavia, Balcani ed Est-Europa. Cruciale per la sopravvivenza di questa specie è – segnala WWF –  anche la possibilità di spostarsi lungo tutta la dorsale italiana. Ma la loro espansione ha provocato una nuova ondata di persecuzione. Ogni anno decine e decine di lupi vengono uccisi da trappole, veleni e altre armi dei bracconieri che utilizzano gli episodi di aggressione del lupo al bestiame come pretesto per eliminare un animale di nuovo considerato come "nocivo".

L’affiancamento del WWF al film si inserisce in un percorso culturale avviato dall’associazione  per la corretta conoscenza del lupo in Italia. Con lo slogan “Viva il lupo” il WWF chiede il sostegno al suo progetto: Adotta un lupo.

Foto: Getty Images


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