Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Grandi donazioni, cosa pensano i top givers

Dove si dirigeranno le donazioni dei ricchi nel 2015? Quali settori tirano di più? I social media servono a raccogliere fondi? Come convincere i donatori a scegliere la causa migliore? Ecco il report che prova a rispondere a tutte queste domande

di Gabriella Meroni

Per il terzo anno consecutivo è stato pubblicato uno dei report più interessanti per chi si occupa di raccolta fondi, ma anche per tutte le organizzazioni non profit: il BNP Paribas Individual Philanthropy Index, ricerca condotta intervistando 400 grandi donatori, ovvero filantropi con un patrimonio netto di oltre 1 milione di dollari, circa il loro atteggiamento nei confronti del sostegno al terzo settore. Ecco i principali risultati e trend emersi.
1 – Le donazioni aumenteranno
Negli ultimi tre anni le donazioni sono in aumento in tutto il mondo. Il risultato migliore assoluto si registra negli Stati Uniti, la cui generosità è quotata 55,7 punti su una scala che arriva a 100, ma Europa e Asia sono i continenti che hanno fatto registrare i maggiori progressi.
2 – La causa più sostenuta è la sanità
Il 65 per cento dei grandi donatori indica il settore sanitario e della salute in generale come il preferito. Al secondo posto si piazza l'ambiente (52%), seguito dall'istruzione (44%) e dall'assistenza sociale (42%).
3. La scelta, questione decisiva
Come fare a scegliere la causa da sostenere? Questo il dilemma principale per i filantropi (per il 35% è il problema principale), seguito da un altro tipo di scelta, quella dell'organizzazione a cui donare (30%). 
4 – La famiglia si ascolta, ma…
Ben il 51% dei grandi donatori si fa influenzare dai familiari nelle scelte filantropiche, ma solo il 48% ritiene i consigli di parenti e amici veramente utili. Il 67% sente il bisogno di un advisor esperto che faccia da bussola nel mare magnum delle organizzazioni che chiedono aiuto.
5 – L'importanza dell'impatto sociale
Più che al ritorno economico, che viene indicato come seconda motivazione, i filantropi sono interessati all'impatto sociale delle loro donazioni. Per il 52% è questo il vero obiettivo che li spinge a donare.
6 – Lo Stato non è un nemico
Molti filantropi vedono la collaborazione con Stati e governi come molto promettente (51%). Secondo questi investitori la sfida più interessante è agire come incubatori sociali di nuove idee che poi possono essere implementate su larga scala dal settore pubblico, una volta sperimentata la loro efficacia.
7 – La radice dei problemi
Andare alla radice dei problemi, anziché curarne i sintomi, appare difficile alla maggior parte dei grandi donatori, che quindi non si fidano di chi promette questo tipo di soluzioni. Un atteggiamento che si inverte però nei filantropi asiatici, il 61% dei quali è invece disponibile a sostenere cause più generali.
8 – Facebook e crowdfunding
I social media in generale piacciono al 42% degli intervistati, che pure conoscono il crowdfunding (41%). Facebook è in assoluto il media più popolare (83%), ma il cinese Qzone entra a sorpresa tra i primi cinque (lo utilizza il 17% del campione).
9 – Social media sì, ma anonimi
Tra i filantropi presenti sui social media, meno della metà (46%) li utilizza per promuovere la causa in cui crede,  e il 27% non pubblicizza in alcun modo la propria attività filantropica sui network, preferendo rimanere anonimo.
10. Mission futuro sostenibile
Lo scopo principale della maggior parte dei grandi donatori è costruire un modello vincente che possa aiutare il maggior numero di persone in futuro (51%). Gli altri obiettivi prioritari sono costruire partnership pubblico-privato (45%), e fondare nuove organizzazioni territoriali che possano portare avanti la mission in modo autonomo (41%).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA