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Politica & Istituzioni

Strada: «Con Landini non costruiremo nessun partito»

Si è tenuta sabato a Roma la manifestazione capitanata da Maurizio Landini e dalla sua Fiom, in vista del suo progetto di “coalizione sociale”. Tra gli altri è stata citata Emergency come “compagna di cammino”. La presidente Cecilia Strada spiega: «Si tratta solo di batterci insieme sui grandi temi che ci stanno a cuore»

di Lorenzo Maria Alvaro

Si è tenuta sabato a Roma la manifestazione chiamata a gran voce da Maurizio Landini e dalla sua Fiom, in vista del suo progetto di “coalizione sociale”. Oltre a Susanna Camusso, piuttosto “defilata”, la sinistra dem (da Pippo Civati a Gianni Cuperlo, da Rosy Bindi a Barbara Pollastrini fino a Stefano Fassina), Sel al gran completo (con il leader Nichi Vendola, il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni, il capogruppo alla Camera Arturo Scotto) e il costituzionalista Stefano Rodotà in piazza con Landini c’erano anche alcune realtà sociali. Tra queste Emergency. E proprio la creatura di Gino Strada è stata citata come uno dei compagni di viaggi del progetto politico di Landini. Per capire di cosa si tratti Vita.it ha parlato con Cecilia Strada, presidente della Ong.

Tutti i giornali in queste ore parlano del progetto politico comune tra diverse realtà sociali, tra le quali c'è Emergency, e Landini. In cosa consiste?
C'è stata un certa strumentalizzazione da parte dei giornali. Succede ciclicamente che ci taccino di voler fondare un partito. Ma non è assolutamente all'ordine del giorno. Siamo una Ong e vogliamo continuare a fare il nostro lavoro

Quindi non esiste un progetto per un vostro impegno politico?
Non esiste l'idea di fondare un partito. Se invece si sta parlando di politica con la “P” maiuscola allora non capisco dove stia ala novità. In questo tipo di impegno politico ci siamo dentro fino alla cintola, da sempre

Cosa intende dire?
Che quando Emergency cura gratuitamente le persone in tutto il mondo, anche in Italia, lo fa per una precisa scelta politica. Quando Emergency ripudia la guerra in tutti i teatri del mondo lo fa, anche in quel caso, per una precisa scelta politica. Il nostro impegno quotidiano è politico.

Quindi in cosa consiste la “coalizione sociale” di cui ha parlato Landini nel citarvi?
Una battaglia comune su una serie di temi su cui secondo noi c'è il dovere e il bisogno di impegnarsi. Penso ad esempio alla difesa del bene pubblico, della salute, della scuola e del no alla guerra.

Di questo avete parlato con Landini?
Certo, con lui e con tutti quelli che c'erano in quell'occasione

E avete già messo in campo delle proposte?
Sono state messe sul tavolo delle proposte e le criticità che vediamo. Abbiamo solo cominciato a pensare come fare insieme le battaglie che riteniamo necessarie. Continueremo a parlarci. L'idea è quella di portare avanti proposte culturali e di sensibilizzazione.


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