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Economia & Impresa sociale 

In Regione Liguria ci si affida alle Cooperative di Comunità per rilanciare il lavoro

Approvata dal Consiglio Regionale una normativa per promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative. Il relatore Giancarlo Manti sottolinea: «È un nuovo modello di sviluppo sussidiario che permette al sociale di intervenire dove falliscono stato e mercato»

di Lorenzo Maria Alvaro

Il Consiglio Regionale della Regione Liguria ha approvato la legge sulle Cooperative di Comunità, una normativa che si pone l’obiettivo di promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative che consentano di mantenere vive e di valorizzare comunità locali. Tante le attività che queste realtà sociali andranno a svolgere: servizi socio-assistenziali e di pubblica utilità, di tutela ambientale, di gestione di attività turistiche, commerciali e agricole favorendo in questo modo opportunità di lavoro preziose, specie per i giovani. Una infrastruttura sociale diffusa che può creare nuova occupazione e nuove opportunità di sviluppo in territori disagiati, in particolare nelle aree interne del territorio. Per capire il senso di questa nuova legge abbiamo parlato con il relatore Giancarlo Manti, presidente della V Commissione Consiliare che ha licenziato il testo.

In cosa consiste questa nuova legge regionale?
È un provvedimento molto importante. La Regione ha approvato questa proposta di legge che favorisce la formazione delle Cooperative di Comunità, che è un fatto importante in particolare per quelle zone del territorio più disagiate, vittime dello spopolamento e dove sono a rischio anche i servizi pubblici essenziali. Penso, ad esempio, alla riduzione degli uffici postali e delle pro loco.

Quindi queste cooperative andranno in qualche modo ad integrare questi servizi?
Sì, in queste situazioni difficili intervengo i cittadini che si auto organizzano e si consorziano in cooperative di comunità, non solo per preservare questi servizi ma anche per valorizzare quelle che sono le specificità proprie del territorio. La Regione quindi fa una legge quadro generale dove favorisce questo impegno dei cittadini.

Si tratta di un vero e proprio modello?
Si, un modello di sviluppo con una maggiore equità per tutti i cittadini e che mira a costruire un'infrastruttura sociale in un welfare rinnovato. Un welfare sussidiario e cooperativo

Un provvedimento che potrebbe anche creare nuovi posti di lavoro?
Penso proprio di sì. Laddove il pubblico si stia ritirando, e non ci sia appetibilità da parte del privato profit, c'è spazio per queste realtà sociali che potranno mettere in campo nuova e buona occupazione. Una sussidiarietà orizzontale in molteplici campi che favorirà l'occupazione e la tutela delle tradizioni di molti nostri territori.

Per altro è un provvedimento quasi unico in Italia?
È il primo approvato nel nord Italia e il secondo in tutto il Paese, dopo quello approvato dalla Regione Puglia


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