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Lanciato il fondo Duemme San Patrignano

Nell’ambito dei servizi di philanthropy advisory, Banca Esperia sigla una partnership con la Fondazione San Patrignano per lanciare un innovativo Fondo Filantropico

di Redazione

Sviluppare nuove soluzioni finanziarie in grado di dare un sostegno costante all’attività della Fondazione. È questo l’obiettivo di valore da raggiungere e per cui hanno unito le loro forze Banca Esperia, la Private Bank di Mediobanca e Mediolanum, e Fondazione San Patrignano, che persegue la finalità di accogliere ragazzi e ragazze con gravi problemi di droga.

Dalla partnership tra la comunità di San Patrignano e il Gruppo Banca Esperia nasce così Duemme San Patrignano, un fondo amministrato da Duemme Sgr, la Società di Gestione del Risparmio del Gruppo Banca Esperia, che è in grado di garantire un flusso di ricavi ricorrenti alla Fondazione.

Il Fondo Duemme San Patrignano è stato presentato ieri, martedì 21 aprile, a una platea di potenziali investitori nella sede di Banca Esperia a Milano dall’Ad del Gruppo Esperia, Andrea Cingoli. All’incontro erano presenti anche il presidente della Fondazione San Patrignano, Carlo Clavarino e Antonio Tinelli, coordinatore del Comitato Sociale della Comunità.

Il fondo filantropico è un’evoluzione del social bond che è un’emissione bancaria con cedole riconosciute all’investitore con rendimenti ridotti al fine di consentire una elargizione a un ente filantropico in un’unica soluzione al momento della sottoscrizione. Duemme San Patrignano, invece, è un fondo di investimento bilanciato con diversificazione globale, che consente al sottoscrittore di realizzare rendimenti di mercato analoghi a quelli dei migliori prodotti e al tempo stesso di sostenere in modo continuativo l’attività della Fondazione.
Questo è reso possibile da un meccanismo trasparente: Banca Esperia tramite Duemme Sgr gestisce questo fondo con commissioni ridotte e la parte di commissioni non percepite viene destinata direttamente alla Fondazione. Il costo complessivo non risulta così penalizzante per l’investitore che può inoltre beneficiare dell’assenza di commissioni di performance.

«Questo prodotto interpreta perfettamente il nuovo trend della finanza sociale che punta a un’evoluzione dalla tradizionale filantropia basata sulla beneficienza verso soluzioni cha abbiano un virtuoso bilanciamento tra la ricerca del profitto (il rendimento dell’investitore) e l’impatto sociale reso possibile dalla Social Responsibility della banca», commenta Andrea Cingoli. «Grazie alla partnership con San Patrignano abbiamo finalizzato questo prodotto all’interno dei servizi di philanthropy advisory attraverso i quali offriamo supporto ai nostri clienti in tre aree di intervento: la governance di progetti filantropici; l’identificazione di strumenti di finanza sociale e infine l’avvicinamento a strumenti di impact investing mediante private club deals finalizzati a investire in iniziative filantropiche o a impatto sociale».

«Dal punto di vista della nostra Fondazione, il Fondo Duemme San Patrignano è uno strumento importante perché si affianca agli strumenti di fund raising generando un flusso pluriennale di ricavi compatibilmente alla durata dell’investimento in essere», commenta Carlo Clavarino. «Questo è un evento strategico e importante per la Fondazione che deve poter pianificare investimenti di medio-lungo periodo, tipicamente oggetto della nostra mission».

Nella foto: da sinistra, Andrea Cingoli, Carlo Clavarino, Antonio Tinelli e Paletta, un ragazzo di Sanpa