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Sostenibilità sociale e ambientale

Commercio Equo, in Italia è crisi

Alla vigilia della World Fair Trade Week, in programma a Milano dal 23 maggio, nuovi dati mettono in luce un preoccupante calo dei ricavi dei prodotti, sia nella gdo che nei punti vendita dedicati. A far concorrenza sono soprattutto gli alimenti bio e a km zero

di Gabriella Meroni

Un calo generale dei ricavi per le organizzazioni socie, che si è confermato del 6% pari a -4,8 milioni di euro. E’ questo il dato che più di tutti fotografa la crisi dell’equosolidale in Italia, così come la certifica il Rapporto Annuale 2015 dell’Agices (Assemblea generale del Commercio Equosolidale), che raggruppa 85 organizzazioni del settore.

Rispetto al 2012 – sottolinea il documento – le mancate entrate non sono state relative a minori finanziamenti per progetti, (che anzi hanno avuto una ripresa del 5% dopo il significativo calo del 23% registrato l’anno precedente), ma sono i ricavi da vendita di prodotti – che diminuiscono in generale del 6%, dell’8% se guardiamo la sola vendita di prodotti del Commercio Equo – a incidere sulla perdita, verificatasi stavolta anche presso i canali commerciali tradizionali (supermercati, negozi biologici, gdo), che nel 2012 avevano registrato una crescita in controtendenza. Per quanto riguarda la tipologia dei prodotti, si conferma una diminuzione dei prodotti equosolidali a favore di quelli dell’economia solidale (cooperative sociali, fornitori biologici, “km 0”, editoriali, etc.); le vendite di questi ultimi ammontano per il 2013 a € 5.037.000 contro i 4.448.000 dell’anno 2012.

Quanto ai punti vendita dedicati solo al Commercio Equo, nel 2013 il numero totale rimane sostanzialmente invariato, mentre si vede un aumento del numero di soci e volontari delle organizzazioni. Sono 32.770 le persone che in Italia sostengono il Commercio Equo attraverso la partecipazione a una sua realtà nel territorio, e oltre 5.000 i volontari che mettono il proprio tempo a disposizione. Da sottolineare che ben 12 organizzazioni sulle 85 di Agices sono «completamente gestite da soli volontari». Cala ancora il numero dei lavoratori impiegati, assestandosi poco sopra il migliaio, anche se si rileva il dato, favorevole per la qualità dell’occupazione, dell’aumento dei costi da lavoro dipendente, che incide del 5% in più sul totale delle spese per il personale rispetto al 2012.

Tra pochi giorni inoltre si terrà a Milano la World Fair Trade Week, prevista dal 23 al 31 maggio 2015: in questa occasione importanti eventi animeranno la città – nominata Capitale mondiale del Commercio Equo e Solidale – per un’intera settimana. Sarà il più importante evento del Fair Trade in assoluto, che avrà come focus il senso più profondo e innovativo del Commercio Equo e Solidale e il suo rapporto con i cittadini. La settimana si aprirà con Fair and Ethical Fashion Show: dal 22 al 24 Maggio 2015 in Zona Tortona, il Distretto Milanese della Moda, si terrà il primo salone della moda equa, etica e sostenibile con esperienze italiane ed internazionali. Dal 24 al 27 maggio, all'Hotel Klima, la Conferenza Biennale di WFTO, mentre per tutto il periodo nei ristoranti di Milano, e non solo, prenderà il via Milano Fair Cuisine: un’iniziativa che mira a promuovere i consumi equi nel campo della ristorazione. Dal 29 al 31 maggio, presso il Politecnico, il prestigioso Fair Trade Symposium, dedicato allo studio del commercio internazionale. E infine, alla Fabbrica del Vapore, la grande fiera internazionale del commercio equo e solidale, Milano Fair City, dove sarà possibile incontrare direttamente i produttori provenienti da tutto il mondo.


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