Media, Arte, Cultura

Impresa culturali, l’ora di cheFare

Al via la terza edizione del bando che in due anni ha raccolto oltre mille progetti. Quest’anno i vincitori saranno tre, con 50mila euro ciascuno. Ecco i particolari e le novità

di Giuseppe Frangi

“cheFare” lancia la terza edizione del bando, un premio che promuove cultura e innovazione con il contributo di 150mila euro e che negli anni passati ha avuto un grande successo, in termini di adesioni e di pubblico coinvolto. «Il primo anno ci aspettavamo di ricevere qualche decina di progetti, e ne abbiamo ricevuti oltre 500 e i voti sono stati oltre 42mila», racconta Bertram Niessen, Project manager del bando.

cheFare è il nome della piattaforma collaborativa per la mappatura, la votazione e la realizzazione di progetti culturali realizzati da organizzazioni profit e non profit.

Il bando di quest’anno rappresenta però un momento di svolta, dopo tre anni di attività i promotori hanno sentito il bisogno di fare di più, di crescere e di dare maggiore spazio all’approfondimento dei temi che ci stanno a cuore. Quelli della cultura e dell’innovazione.

Molte le novità, la prima riguarda proprio il bando: a differenza delle passate edizioni quest’anno i vincitori saranno tre, a pari merito. «Le classifiche ci interessano poco, e poiché le scorse volte abbiamo visto che il premio unico era un’eccessiva forzatura, abbiamo cercato una strada diversa, per dare il giusto riconoscimento a più proposte», spiega Marco Liberatore, responsabile comunicazione.

 Quindi per la prima volta saranno premiati tre progetti – con 50mila euro ciascuno – anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo.

Oltre alle novità sul bando è stata allargata la rosa dei partner con cui condividere questa esperienza, «perché collaborare con importanti realtà – di diversa natura e diffuse nei territori – è il modo migliore per dare vita a un percorso di qualità e ricco di stimoli», dichiara Marianna De Martin, responsabile produzione.

Infine c’è la novità del sito nuovo una vera piattaforma produzione e confronto culturale. È stata chiamata Almanacco, perché vuole essere un diario aperto ad articoli, analisi, anticipazioni, riflessioni e reportage.

A chi è destinato il Bando? Come si legge sul sito cheFare si rivolge a un ambiente composito e che comprende il mondo della cultura, il mondo dell’innovazione sociale, le associazioni culturali, le fondazioni, le imprese sociali, i lettori, la società civile, le organizzazioni culturali non profit e profit. I progetti possono essere ancora da realizzare o essere già esistenti ma necessitare di un potenziamento. 

Il bando scade il prossimo primo luglio.

 


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