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Il cardinal Bagnasco: l’azzardo legale è una specie di droga

Intervenendo in apertura della 68° Assemblea della Conferenza episcopale italiana, il presidente cardinal Angelo Bagnasco si è soffermato anche sul tema dell’azzardo legale e la sua diffusione chiedendo una regolamentazione più stringente di quella annunciata

di Redazione

Intervenendo in apertura della 68° Assemblea della Conferenza episcopale italiana, il presidente cardinal Angelo Bagnasco si è soffermato anche sul tema dell’azzardo legale e la sua diffusione chiedendo una regolamentazione più stringente di quella annunciata.

Qui il passaggio della sua Prolusione dedicato al fenomeno: “Desta preoccupazione un fenomeno in crescita, sotto lo sguardo distratto di molti e compiaciuto di alcuni, è il gioco d’azzardo. Basta considerare le cifre: negli ultimi due anni il fatturato è stato di 90 miliardi, terzo fatturato dopo ENI ed ENEL! Rappresenta il 10% dei consumi delle famiglie italiane ed è valutato in circa 800 miliardi. Il 40% del fatturato è dovuto alle slot machine che in Italia sono 414.000: una ogni 145 abitanti, a fronte di una ogni 261 abitanti in Germania, e negli Stati Uniti una ogni 372 abitanti. Infine, i giocatori patologici sono stimati in circa 700/800 mila. Presto dovrebbe uscire un’importante normativa, ma che ad oggi sembra non contenere alcuna limitazione circa l’apertura delle sale da gioco, né circa la pubblicità del gioco d’azzardo. Questa specie di droga insidia ogni fascia d’età, mangiando risparmi e pensioni, a volte interi stipendi di famiglia. Naturalmente, sono preda più facile coloro che sono meno abbienti e più deboli. Ringraziamo il quotidiano “Avvenire” per la continua e puntuale attenzione dedicata a questo dramma verso il quale non mancano realtà ecclesiali e gruppi che da tempo si impegnano con la loro vicinanza e il loro aiuto”.

 


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