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La fattoria che galleggia sull’Oceano Pacifico

Vivono sull'acqua, producono da sé energia e tutto il necessario per alimentare la loro piccola città. Sono Wayne Adams e Catherine King, una coppia di artisti che ha creato una fattoria fluttuante, ecocompatibile e autosufficiente. L'ennesimo esempio di come per "nutrire il pianeta" non servano grandi opere, ma grandi idee

di Marco Dotti

Era il 1992. Inizia proprio da qui la storia di Wayne Adams e Catherine King,  coppia di artisti canadesi con la passione per le sfide e le utopie possibili. Abbiamo familiarizzato con le fattorie urbane, come nel caso della  ECoFriendly Farm di Berlino (qui l'articolo pubblicato su Vita), ma la fattoria galleggiante ci mancava. Eppure, esiste da vent'anni e il progetto da alcuni di più, dal 1992, appunto. 

L'utopia possibile di Wayne Adams e Catherine King si trova oggi nella Columbia Britannica, in una zona selvaggia, sul lato occidentale dell'Isola di Vancouver.

La fattoria fluttua sull'acqua del Pacifico e il suo nome è già un programma: Freedom Cove. 

Freedom Cove è un complesso di 12 piattaforme galleggianti e di orti autosufficienti, l'elettricità è garantita da un sistema fotovoltaioco e l'acqua è raccolta, con un impianto all'avanguardia, durante la stagione invernale.

Da 20 anni il sistema di approvvigionamento elettrico e idrico funziona senza intoppi. Così come il sistema di grandi serre – anch'esse fluttuanti – che garantisce l'autosufficienza per quanto riguarda la produzione agricola. Solo per l'allevamento di ovini si è scelto di continuare a farlo – come ovvio – a terra.  

Freedom Cove è soprattutto una comunità-laboratorio dove arte e vita quotidiana di intrecciano, è aperta a tutti e si possono trascorrere soggiorni in "residenza artistica". La zona è meta di visite di balene e sono molti gli amanti della natura che arrivano a Freedom Cove proprio per avvistarle.

"Qui", ci racconta Adams, "sperimentiamo un altro ritmo di vita. Nulla di alternativo, se per alternativo intendiamo un'idea bizzarra, estrosa, ma alla lunga impraticabile. Ciò che mostriamo, attraverso la nostra vita, è che accordarsi al ritmo delle cose non significa rinunciare alla modernità, anzi. Significa usarla e non farsi usare". 

In effetti, il modello sembra funzionare e "sono sempre di più le persone che vengono a farci visita, per capire e, chissà, provare a realizzare tante, piccole Freedom Cove".

 

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