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L’Associazione invalidi del lavoro parte civile nel processo Olivetti

Franco Bettoni: «Così si richiamano imprese e finanza alla tutela della salute dei lavoratori»

di Redazione

L'Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), plaude alla notizia che il Giudice dell'udienza preliminare del Processo a Ivrea contro l’Olivetti, Cecilia Marino, ha accolto la costituzione di parte civile dell’associazione. «L'averlo ottenuto è un fatto importante che ci consentirà di far sentire la voce delle vittime del lavoro», commenta soddisfatto e commosso alla notizia il Presidente, Franco Bettoni. «Il mondo produttivo italiano deve capire che la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali è ormai un cardine della politica industriale e finanziaria del Paese», continua Bettoni, «soprattutto quando si profilano eventuali responsabilità di società quotate ed inserite in Borsa».

«L’Italia ha bisogno di chiarezza nell’individuazione delle responsabilità, affinché il costo economico degli errori e delle leggerezze non ricada sulla collettività, ma faccia da deterrente per chi dà ancora poca importanza agli investimenti in prevenzione e sicurezza, per poi pagarne le conseguenze in termini di maggiori costi assicurativi e pesanti condanne penali», afferma l’avvocato Cesare G. Bulgheroni, che ha messo insieme tutta la documentazione per sostenere le motivazioni per spingere il giudice ad accettare l’Anmil nel processo.

«L’auspicio è che la giustizia sappia dare a ciascuno soddisfazione dei danni morali e materiali subìti», conclude Bettoni, «e processi come quelli di Ivrea e di Taranto facciano da deterrente per chi ancora nel nostro Paese non mette nel conto dei propri investimenti anche la sicurezza degli operai, degli impiegati e di tutti i lavoratori alle proprie dipendenze».