Cooperazione & Relazioni internazionali

Liberia, l’epidemia è finita, ma Sos Villaggi dei Bambini non abbassa la guardia

L'Oms ha dichiarato la Libera libera dall'Ebola, tuttavia nei Villaggi Sos del Paese si resta all'erta. «Non abbiamo smesso di adottare misure preventive». L'organizzazione ora è impegnata sostegno a lungo termine per i sopravvissuti, in particolare degli orfani

di Antonietta Nembri

La Liberia è libera dal virus Ebola. Lo ha dichiarato l’Oms due settimane fa. Tuttavia nei Villaggi Sos del Paese si continua a restare all’erta. Lo rende noto Sos Villaggi dei Bambini che ricorda come la cautela nasca dalla volontà di assicurare che tutti i bambini e il personale dell’organizzazione continuino a essere la sicuro.
Non bisogna dimenticare, infatti, che negli ultimi 14 mesi il virus Ebola ha colpito pesantemente tre paesi dell’Africa occidentale (Guinea, Sierra Leone e, appunto, Liberia). A causa di questa epidemia, la peggiore della storia, sono state contagiate oltre 27mila persone e oltre 11mila sono morte (4.700 nella sola Liberia)

«Fortunatamente, tutti i bambini e i ragazzi accolti e sostenuti da Sos Villaggi dei Bambini sono salvi e in buona saluta. Le Scuole Sos sono riaperte da febbraio» si legge in un comunicato dell’associazione. La chiusura è durata più di 6 mesi ed era stata stabilita per prevenire la diffusione del virus. «Io sono molto felice. Posso giocare e andare a scuola. Finalmente posso stringere le mani dei miei amici e farmi abbracciare», racconta un bambino Sos.

«Il mio momento più triste è stato quando una mamma Sos è morta. Non dimenticheremo mai quel giorno», dice il direttore del Villaggio Sos di Monrovia, James Collins. «Sono stati mesi molto duri. Abbiamo seguito misure rigorose per garantire che tutti i bambini fossero al sicuro. Tutti i Villaggi Sos in Liberia erano in quarantena, le scuole chiuse. Un Paese bloccato. E ora? Continuiamo a essere vigili» continua Collins. «Non abbiamo smesso di adottare misure preventive, come il controllo della temperatura o la pulizia continua di luoghi o mani. Stiamo lavorando a stretto contatto con il ministero della protezione assistendo i superstiti attraverso il nostro Centro Medico Sos di Monrovia».
Il direttore del Villaggio Sos di Monrovia ricorda quanto fatto in questi mesi: «Il nostro lavoro si è concentrato sulla protezione di bambini e ragazzi, limitando l'accesso dentro e fuori dai Villaggi. Tutto il personale Sos è stato formato sulle misure di prevenzione. Il nostro Centro Medico Sos a Monrovia è stata l'unica struttura medica che ha operato 24 ore al giorno. Abbiamo aperto una nuova Unità di Terapia Intensiva per i pazienti ad alto rischio. E poi i nostri sforzi si sono concentrati sui bambini orfani e abbandonati e sul sostegno alle famiglie colpite», conclude Collins.

Sos Villaggi dei Bambini si sta ora concentrando sul sostegno a lungo termine per i sopravvissuti.


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