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Anacapri, i cittadini scelgono la distanza delle slot dai luoghi sensibili

Il sindaco Francesco Cerrotta spiega, «il risultato del referendum è inequivocabile. Lo Stato lasci l'autonomia ai sindaci dato che a pagare le conseguenze della ludopatia sono solo i comuni». Ora si attende l’esito dei ricorsi - uno al presidente della Repubblica e uno al Tar - da parte degli esercenti

di Redazione

I cittadini di Anacapri hanno detto “sì” alla distanza delle slot machine dai luoghi cosiddetti “sensibili”. Non sono ancora tutti consolidati dal Viminale i dati di questa tornata elettorale quando arrivano i risultati del referendum indetto dall'amministrazione comunale di Anacapri contro le slot e vincono i sì, gli apparecchi con vincita in denaro dovranno rispettare il distanziomentro: 150 metri. Siamo in provincia di Napoli e per contrastare la diffusione delle slot machine e il fenomeno della ludopatia si era scelta la via della consultazione popolare. Sono risultati poco più di 2 mila i votanti (2.005 per la precisione) che hanno risposto al quesito «Sei favorevole a tenere distanti dai luoghi sensibili locali che ospitano le slot machine e le new slot?». Schiacciante la vittoria dei sì con 1785 preferenze, contrari 142; mentre le schede bianche e nulle sono risultate 78.

Abbiamo registrato il 90 per cento dei consensi per cui rimane tutto confermato come era previsto dal regolamento comunale. I cittadini hanno accettato questo regolamento che impone una distanza delle slot dai luoghi sensibili pari ad almeno 150 metri

Francesco Cerrotta – sindaco di Anacapri

Il referendum, contestuale alla tornata amministrativa, ha confermato quanto previsto dal regolamento comunale sul gioco d’azzardo voluto fortemente dal sindaco Francesco Cerrotta. «Abbiamo registrato il 90 per cento dei consensi per cui rimane tutto confermato come era previsto dal regolamento comunale», spiega Cerrotta. «I cittadini hanno accettato questo regolamento che impone una distanza delle slot dai luoghi sensibili pari ad almeno 150 metri. Ora aspettiamo l’esito dei ricorsi – uno al presidente della Repubblica e uno al Tar – da parte degli esercenti». Il sindaco di Anacapri non ha dubbi: «I cittadini, mai come questa volta, hanno fatto sentire la loro voce in maniera determinata ed inequivocabile. Ci vuole coraggio a fare un referendum di questo tipo».

lo Stato dovrebbe lasciare l’autonomia ai sindaci di decidere almeno su questi temi dato che poi le ricadute economiche e sociali sono sulle spalle dei comuni

Francesco Cerrotta – sindaco di Anacapri

Ritorsioni? «No. Si andrà avanti sulla strada maestra che è quella amministrativa. Ma già con gli orari che abbiamo introdotto con il regolamento comunale – precisa – si è verificata una riduzione del fenomeno». Ma quante sono le persone che soffrono di gioco d’azzardo patologico ad Anacapri? «Ne abbiamo sotto controllo una cinquantina fortemente malati. E li sosteniamo con gli assistenti sociali», spiega ancora il sindaco che annuncia che «prossimamente faremo uno sportello di ascolto. Ma di tanti malati non conosciamo l’esistenza ed altri non riusciamo a tenerli sotto controllo». Il regolamento attuato dal comune di Anacapri impone la distanza minima di 150 metri dai bancomat, dalle scuole, dalle chiese, dai luoghi sensibili intesi come tali. «Al di là di tutto riteniamo che queste cose rovinino la quiete di un luogo come il nostro», insiste Cerrotta. «Anacapri è inandatta a una situazione del genere e lo Stato dovrebbe lasciare l’autonomia ai sindaci di decidere almeno su questi temi dato che poi le ricadute economiche e sociali – conclude – sono sulle spalle dei comuni».


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