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Cooperazione & Relazioni internazionali

Oltre 2 milioni di euro raccolti da Agire ed Expo per il Nepal

Soddisfatta la presidente di Agire, l'agenzia di intervento rapido per le emergenze, per la risposta degli italiani a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Sono sette le ong del network attive sul campo. A giorni inizia la stagione dei monsoni, emergenza nell'emergenza

di Antonietta Nembri

Oltre 2 milioni di euro. Questo il risultato della prima fase dell’appello di Agire (il network italiano di risposta rapida nelle emergenze) ed Expo Milano 2015 a favore del Nepal che si è chiusa il 29 maggio. La presidente di Agire, Shelly Sandall spiega: «Gli italiani hanno risposto all’appello Agire ed Expo Milano 2015 per il Nepal donando oltre 1 milione 300mila euro. A questi si aggiungono i 739mila euro che le organizzazioni del nostro network hanno raccolto dai rispettivi sostenitori. Il totale delle donazione supera quindi i 2 milioni di euro». Questo risultato continua Sandall «ci permette di proseguire i nostri programmi umanitari anche oltre la prima emergenza».

Sette le ong associate ad Agire i cui interventi saranno sostenuti dai fondi raccolti: ActionAid, Cesvi, Gvc, InterSos, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini e Terre des Hommes che hanno già portato aiuti a circa 120mila persone con programmi di prima emergenza e che continueranno a lavorare su progetti a medio termine.

Per Sandall è importante il rapporto di fiducia che si instaura con i donatori, «vogliamo che siano certi che le risorse che ci hanno affidato arrivino a destinazione. Per questo da metà giugno saranno pubblicati sul sito di Agire anche i progetti a medio termine a cui destineremo i fondi e nei prossimi mesi sarà possibile seguirne la realizzazione attraverso report d’attività, immagini e testimonianze dal campo»

Il 91% di ogni euro ricevuto è destinato ai programmi di risposta all'emergenza delle organizzazioni, spiega una nota del network. L’1% viene utilizzato per migliorare la qualità degli interventi umanitari attraverso attività di monitoraggio e valutazione dei programmi, realizzati da esperti internazionali esterni ed indipendenti, l’8% copre i costi del meccanismo di raccolta fondi congiunto.

Gli operatori umanitari in Nepal intanto stanno correndo contro il tempo: è previsto per il 5 giugno l’arrivo dei monsoni nella parte est del Nepal da dove poi si estenderanno fino all’area occidentale.
La durata media della stagione delle piogge in Nepal è di 105 giorni, periodo in cui le precipitazioni acute causano ogni anno inondazioni e frane. Dal 25 aprile ad oggi sono già state segnalate oltre 3000 frane, un numero superiore a quello registrato negli ultimi 5 anni. Si prevede quindi che l’effetto combinato di piogge e terremoto renderà la situazione molto complessa.

Le condizioni climatiche andranno a peggiorare le condizioni di vita di quanti sono stati costretti dal terremoto ad abbandonare le proprie case, complicando la situazione igienico-sanitaria e rendendo maggiore il rischio di malattie respiratorie e gastro-intestinali ma anche di malaria legata alla diffusione di zanzare.

Sempre più complesso il lavoro degli operatori umanitari: la percorribilità delle strade, soprattutto nelle aree di montagna, sarà ulteriormente ridotta e anche le consegne aeree saranno difficili per via di pioggia, vento e scarsa visibilità.

L’arrivo della stagione delle piogge è una nuova sfida che non ferma l’impegno di quanti si sono mobilitati per sostenere i sopravvissuti al terremoto in Nepal. È possibile sostenere i programma di risposta all’emergenza delle ong di Agire (numero verde 800.132.870o sul sito www.agire.it).

I fondi raccolti da ora e fino al al 31 ottobre saranno oggetto di ulteriori allocazioni ai progetti già in corso.

La foto di apertura è di Getty Images


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