Sostenibilità sociale e ambientale

#Salviamolaforestale, raccolte 65mila firme

Mentre continua la raccolta di adesioni alla petizione su Change.org i promotori proseguono la mobilitazione per scongiurare l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato alle altre Polizie. Ultima tappa l'audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera

di Antonietta Nembri

Decine di migliaia di firme raccolte – online e su carta – e una campagna che continua. La nuova tappa dell’iniziativa “Salviamo la Forestale”, sorta per contrastare il progetto di accorpare il Corpo Forestale dello Stato alle altre forze di Polizia, previsto dal Disegno di Legge “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche” è stata una recente audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camere. Mercoledì 3 giugno all’audizione di quanti si oppongono allo scioglimento della Forestale, tra cui i promotori della raccolta firme #Salviamolaforestale su Change.org assieme all’associazione ambientalista Fare Verde, era presente anche il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia.

«Il rapporto Eurispes 2015 conferma che il Corpo Forestale dello Stato è molto amato dagli italiani, con un indice di gradimento del 64,6%», ha ricordato Raffaele Seggioli, coordinatore nazionale della raccolta di firme. «Attorno alla nostra raccolta di firme si è creato un movimento di associazioni antimafia, ambientaliste, animaliste e venatorie, di personalità pubbliche ed Enti Locali. Tutti chiedono al Governo di non sopprimere il Cfs. Abbiamo già raccolto decine di migliaia di firme, on line e cartacee, queste ultime raccolte dall’associazione ambientalista Fare Verde». In totale tra online e carta sono state raccolte 65mila firme. L'obiettivo della campagna online è di raggiungere le 75mila sottoscrizione, al momento sulla piattaforma Change.org sono presenti quasi 63 firme. Seggioli ha poi concluso annunciando che «Continueremo a batterci e siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale e al referendum abrogativo».

Da parte sua Antonella Giordanelli ha consegnato ufficialmente alla Commissione cinque importanti documenti facendo notare che: «L’Unione Europea chiede il rafforzamento del Corpo Forestale e il Governo Renzi invece lo vuole sopprimere. Sono a rischio i posti di lavoro e le ricerche scientifiche svolte nei centri per la biodiversità, l’occupazione degli operai forestali, le convenzioni tra le Regioni e il Cfs». Giordanelli ha poi concluso: «La Forestale tutela la nostra Terra Madre e la vita, simboleggia il verde della nostra bandiera e la difenderemo».

Il vicepresidente nazionale di Fare Verde, Silvano Olmi ha definito quella in difesa del Corpo Forestale dello Stato «una battaglia per l’ambiente e la qualità della vita che le donne e gli uomini della Forestale difendono quotidianamente. Chiediamo con forza al Governo di rafforzare il Csf con l’assorbimento del personale delle Polizie Provinciali, per creare una Guardia Nazionale in difesa della Natura»

Sul tema è intervenuto anche Franco Tassi coordinatore del Comitato parchi nazionali, che in un post evidenzia come «Anche dalle ultime notizie circolanti emerge sempre più chiaro chi e perché voglia accorpare, o meglio annacquare (e di fatto cancellare) la Forestale, proprio quando incomincia a mettere a segno colpi importanti, che rivelano tra l’altro la totale inconsistenza dei poveri (ex) Parchi Nazionali, ridotti ormai a mere etichette, e a patetiche pro-loco. La conferma del più efferato bracconaggio nel cuore del Parco d’Abruzzo, e della prepotente invasione del pascolo abusivo, offre un chiaro quadro di una situazione ormai fuori controllo che continua a peggiorare di giorno in giorno. Resta da capire come mai nessuno si era mai accorto che nei ristoranti veniva in ogni tempo servita fauna protetta, e che intorno ai pascoli occupati militarmente dalle “vacche sacre” venivano collocati cannoni a carburo per tenere lontani i lupi, e carcasse di capre avvelenate per avvelenare gli orsi».

Tassi conclude il suo post sottolineando: «L’ultima speranza di riscatto e redenzione risiede ormai nelle parole di Papa Francesco, e nella sua imminente attesa enciclica sulla protezione del Creato. Qualcosa che non sembra interessare troppo i nostri governanti, la cui assoluta incapacità è pari solo alla loro traboccante tracotanza. L’ennesima vergogna italiana, non la sola, né certo l’ultima».

Foto in apertura da Getty Images


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