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Italia addio: aumentati di 20 volte i migranti che se ne vanno

Secondo i dati ufficiali sul Ritorno volontario assistito, in sei anni si è passati da 228 persone accompagnate ai paesi di origine alle 2000 dei soli primi mesi di quest'anno. Tra le ragioni delle partenze la prima è la perdita del lavoro

di Gabriella Meroni

Negli ultimi anni, il ritorno volontario nel proprio paese d’origine è un’opzione a cui sempre più migranti hanno fatto ricorso. Si è passati, infatti, da 228 persone accompagnate al ritorno nel 2009 ai 2.000 previsti entro giugno 2015, per un totale di 3.219 persone che in questi anni hanno usufruito di questa misura che aiuta i migranti a ritornare e reintegrarsi nel proprio Paese di origine. Questo significativo aumento del ricorso alla misura e dell’intenzione di accedervi da parte di cittadini di paesi terzi è dovuto sia ad una maggior conoscenza dei servizi offerti dai programmi di ritorno, sia alla perdurante congiuntura economica sfavorevole che impedisce la realizzazione/prosecuzione del proprio progetto migratorio in Italia. Secondo i dati ISTAT con continuità dal 2009, circa 200mila migranti iscritti in anagrafe si cancellano mediamente all'anno.

Il 62% dei ritorni riguardano uomini, il 65% ha ricevuto un supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa. I ritornati provengono da 86 Paesi terzi, ma circa la metà provengono da Ecuador (542), Perù (321), Tunisia (280) Marocco (239) e Brasile (204). Le regioni italiane con un maggior numero di partenze sono Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. La perdita del lavoro senza possibilità di ulteriore occupazione da parte di migranti con il permesso di soggiorno per motivi di lavoro è la condizione più diffusa dei migranti che accedono al RVA.

Il Ritorno Volontario Assistito (RVA) è un programma che permette di ritornare in modo volontario e consapevole nel proprio paese di origine in condizioni di sicurezza e con un’assistenza adeguata. Prevede assistenza per l’organizzazione e il pagamento del viaggio e il supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa nel paese d’origine con l’erogazione di beni e servizi.


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