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Sostenibilità sociale e ambientale

Nuova riserva italiana della biosfera Unesco

In Trentino le Alpi Ledrensi e Judicaria, un territorio di 47 mila ettari tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, possono ora fregiarsi del titolo internazionale concesso nell’ambito del programma Mab (Man and Biosphere)

di Redazione

È ufficiale: il territorio che si estende dalle Dolomiti di Brenta al lago di Garda, zona nota come “Alpi Ledrensi e Judicaria”, è Riserva della Biosfera Unesco. Lo ha annunciato il 9 giugno Han Qunli, segretario del programma Mab (Man and the Biosphere) e direttore della “Division of ecological and earth sciences”, durante la ventisettesima sessione di lavoro dell'International Coordinating Council, nella sede Unesco a Parigi. «È un traguardo molto importante che ci responsabilizza ancora di più in merito all’ambiente e allo sviluppo ecosostenibile del nostro territorio», ha commentato l’assessore all’Ambiente della Provincia di Trento Mauro Gilmozzi.

Sono 47 mila gli ettari di territorio trentino ora Riserva della Biosfera Unesco, che si estendono dalla Alpi di Ledro alle Giudicarie esteriori. Luoghi dove l’uso del suolo è destinato a boschi e prati per l’89,6%, per scopi agricoli l’8,6%, con destinazione urbana l’1,8%. Un’area con più di 800 aziende agricole, zootecniche (bovini e ovicaprini) e apistiche, con sedici consorzi cooperativi, con usi civici secolari in tutti i Comuni e con 203 associazioni di volontariato. La Riserva della Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria può vantare luoghi di interesse culturale fra i più belli del Trentino, con 5 castelli, 2 musei, il Parco Naturale Adamello Brenta, 3 dei borghi più belli d’Italia, 2 siti archeologi già Patrimonio dell’Umanità.

Le Riserve della Biosfera Unesco nel mondo sono poco più di 600, 12 quelle in Italia. “Alpi Ledrensi e Judicaria” è la prima Riserva delle Alpi centro-orientali e dell’intera regione delle Dolomiti. Nel complesso si tratta di un’area ricca di biodiversità ma pure di testimonianze storiche e di utilizzi secolari del territorio, che completa il grande corridoio protetto che attraversa da sud a nord tutte le Alpi centrali. Si va dai 63 metri sul livello del mare del Garda, il più grande lago italiano, ai 3.173 metri del ghiacciaio sommitale della Cima Tosa, massima elevazione delle Dolomiti di Brenta già dichiarate nel 2009 “Patrimonio naturale dell’Umanità dell’Unesco”: in linea d’aria sono meno di 30 chilometri, che offrono una ricchezza di ambienti naturali e di paesaggi rari a livello alpino e internazionale. Va ricordato che in quest’area i villaggi su palafitte di Fiavé e di Ledro sono a loro volta iscritti nel 2011 nell’elenco dei “Patrimoni culturali dell’Umanità dell’Unesco”.


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